Covid, il governo studia il decreto ristoro: 5 miliardi per aiutare i settori in difficoltà

Covid, il governo studia il decreto ristoro: 5 miliardi per aiutare i settori in difficoltà

Il governo sta studiando il decreto ristoro per aiutare le attività costrette a chiudere a causa dell’emergenza Covid: ecco le ipotesi al vaglio.

L’Italia continua a vivere un momento di difficoltà a causa dell’emergrenza Covid, che sta portando non pochi disagi anche a livello economico. Con il Dpcm del 26 ottobre sono state molte le attività costrette ad abbassare le saracinesche, con risultati drammatici. Per questo il governo sta studiando un nuovo decreto legge, il decreto ristoro, per aiutare le attività obbligate a chiudere o costrette a evidenti limitazioni. Un pacchetto d’aiuti da 4-5 miliardi finanziati recuperando risorse inutilizzate in bilancio. Ecco in cosa dovrebbe consistere il decreto ristoro.

Decreto ristoro: il piano di aiuti alle attività in difficoltà

Sono diverse le novità al vaglio per aiutare chi è in difficoltà in questo periodo dell’emergenza Coronavirus. Con il decreto ristoro dovrebbe raddoppiare il contributo economico per chi è costretto a tenere l’attività chiusa h24 rispetto a quello già erogato in estate dopo il lockdown.

Stipendio

Tra le novità potrebbe esserci l’estensione del contributo a fondo perduto a categorie come il settore turistico-alberghiero, che al momento non sono del tutto toccate dalle nuove chiusure.

E a proposito di contributi a fondo perduto, la nuova tranche dovrebbe avere un valore di circa 2 miliardi per 350mila imprese. I ristori saranno automatici per chi ha già fatto domanda in precedenza, con bonifici direttamente sul conto corrente dall’Agenzia delle Entrate. Tali aiuti dovrebbero essere erogati entro metà novembre. Chi invece non lo ha chiesto in precedenza, nonostante ne avesse diritto, dovrà presentare apposita domanda.

Persone allarme coronavirus

Il nuovo tetto massimo del contributo dovrebbe essere fissato a circa 150mila euro. Tra le attività che dovrebbero certamente averne diritto ci sono bar, pasticcerie, ristoranti (tutte attività costrette alla chiusura anticipata), ma anche cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, piscine e tutti gli altri locali che hanno abbassato la saracinesca del tutto.

Decreto ristoro: cassa integrazione e aiuti ai lavoratori indipendenti

Nel decreto dovrebbe essere presente la proroga della cassa integrazione a carico dello Stato per altre 6 settimane, per evitare di lasciare senza alcuna copertura chi aveva esaurito tutte le settimane a disposizione a metà novembre.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, in particolare gli stagionali del turismo, dello spettacolo e dello sport, dovrebbe essere in arrivo un’indennità una tantum da 800-1000 euro. Le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure dovrebbero invece essere aiutate con un’ulteriore mensilità del reddito di emergenza.

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