Approvato il Ddl contro la violenza sulle donne: tutte le novità

Approvato il Ddl contro la violenza sulle donne: tutte le novità

Dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, il Senato ha approvato il Ddl contro la violenza sulle donne: tutte le novità.

Arriva il via libera da parte del Senato al Ddl contro la violenza sulle donne. Approvato dalla Camera lo scorso ottobre, il disegno di legge, con il sì da parte del Senato, è diventato legge a pochi giorni dall’omicidio drammatico di Giulia Cecchettin.

Davanti alla necessità, ormai evidente, di combattere la violenza di genere e porre un freno ai femminicidi, le forze politiche hanno mostrato compattezza, al di là dei rispettivi schieramenti. Anche se non sono mancate le polemiche, causate dai tanti posti vuoti in aula nel Senato al momento della discussione su un disegno di legge così importante. Ma quali sono le novità e cosa cambia da questo momento in poi?

Ddl contro la violenza sulle donne: tutte le novità

Il testo del Ddl comprende diciannove articoli volti a rafforzare le misure di contrasto alla violenza di genere, soprattutto in ambito familiare. In particolare, mira a rendere più efficace la prevenzione secondaria, quella che scatta dopo che una donna denuncia le violenze subite da parte di un uomo.

donne vittime di violenza

A tal fine, viene velocizzato l’iter di valutazione da parte del giudice riguardo misure cautelari e preventive. Rispetto al passato, il tempo massimo per prendere la decisione definitiva è adesso fissato a 30 giorni.

Si allarga poi il raggio dei “reati spia”, i reati che permettono alla donna di chiedere l’ammonimento nei confronti di un uomo: oltre allo stalking, rientrano in questa misura lo sfregio con acido, la minaccia aggravata, la violenza privata e il revenge porn.

In tal senso, viene data priorità a tutti i processi riguardanti casi di costrizione o induzione al matrimonio, lesione personale, lesione permanente al viso, revenge porn o stato di incapacità procurato tramite violenza.

Novità sul braccialetto elettronico

Il pacchetto di misura punta quindi a rafforzare il ‘Codice rosso’ attraverso vari strumenti, anche alcuni che fino a questo momento non sono riusciti a dimostrarsi efficaci come sperato. Ad esempio il braccialetto elettronico. Viene introdotto ad esempio l’obbligo di verifica tecnica del funzionamento del braccialetto, misura resa necessaria dai diversi casi di femminicidi attuati a causa del mancato funzionamento del braccialetto, spesso e volentieri manomesso.

Qualora l’uomo dovesse cercare di manomettere il proprio apparecchio, la sorveglianza speciale nei suoi confronti aumenterà a non meno di quattro anni. La stessa misura, in caso di rifiuto di indossare il braccialetto, sarà non inferiore ai tre anni.

Si inasprisce infine anche il divieto di avvicinamento alla vittima. Il Ddl Roccella prevede infatti che la distanza sia portata a un minimo di 500 metri. Inoltre, in caso di prove, tra cui anche riprese video, di atti di violenza commessi da un uomo, può scattare l’arresto anche in flagranza differita, entro 48 ore dall’accaduto. E in questo caso le pene si inaspriscono se i reati di violenza sono commessi in presenza di minore o da parte di individui recidivi o già ammoniti.