Il mondo della musica in lutto: dopo una brutta malattia è morto il famoso frontman della band dei New York Dolls, David Johansen.
Un altro pesante lutto ha colpito in queste ore il mondo della musica. Dopo la perdita della storica artista e vincitrice di diversi Grammy, ecco la morte del leggendario frontman dei New York Dolls, David Johansen. L’uomo è morto all’età di 75 anni e solamente poco tempo fa aveva comunicato di essere stato colpito da un terribile male.
Morto David Johansen: l’annuncio
Sono ore di grande tristezza per il mondo della musica. David Johansen, frontman e ultimo membro della band glam rock dei New York Dolls, è morto venerdì all’età di 75 anni. A confermarlo è stata la figlia. Nel febbraio 2025, il cantante aveva annunciato di soffrire di cancro al quarto stadio, un tumore al cervello e una frattura alla schiena.
Da quanto si apprende, l’uomo si è spento “alla luce del sole circondato da musica e fiori” nella sua casa di Staten Island, nello stato di New York. Anche lo staff e l’entourage del frontman ha voluto confermare il decesso dell’artista: “David e la sua famiglia sono stati profondamente commossi dall’effusione di amore e sostegno che hanno sperimentato di recente come risultato dell’aver reso pubbliche le loro sfide. Era grato di aver avuto la possibilità di essere in contatto con così tanti amici e familiari prima di morire”.
La carriera e i successi della band
Il gruppo dei New York Dolls era composto da Johansen, ma anche dai chitarristi Sylvain Sylvain e Johnny Thunders, dal bassista Arthur Kane e dal batterista Jerry Nolan. Gli artisti fecero il proprio debutto insieme nel 1973. Il primo album, intitolato New York Dolls e prodotto da Todd Rundgren, fu pubblicato proprio in quell’anno. La band aveva fatto parlare per le scelte dei look che riflettevano lo stile di genere dell’epoca di rocker come David Bowie.
Tra i successi della band si ricordano “Personality Crisis”, scritta insieme da Johansen e Thunders, ma anche brani come “Looking for a Kiss”, “Vietnamese Baby”, “Frankenstein” e “Pills” di Bo Diddley.