Vulvodinia: Damiano dei Maneskin ha affiancato Giorgia Soleri al flash mob

Vulvodinia: Damiano dei Maneskin ha affiancato  Giorgia Soleri al flash mob

Damiano dei Maneskin ha preso parte al flash mob per il riconoscimento della vulvodinia. Ecco di cosa si tratta.

Alla conferenza stampa per la proposta di legge per il riconoscimento della vulvodinia e della neuropatia del pudendo ha preso parte anche Damiano dei Maneskin che ha accompagnato la fidanzata Giorgia Soleri che da anni combatte contro questa malattia invalidante.
Un problema che fino a poco tempo fa non aveva voce ma che negli ultimi tempi è saltato sempre più alla luce, grazie anche a portavoce facenti parte del mondo dello spettacolo.

L’intervento di Damiano al flash mob per la vulvodinia

Al fianco della fidanzata Giorgia Soleri, Damiano dei Maneskin ha deciso di dare il suo contributo e, come da lui stesso dichiarato, ha preso parte al tutto in veste di alleato.

Damiano Maneskin

Risposta che ha dato incentivando la stampa a non badare a lui ma alle donne che hanno tanto da dire riguardo questa malattia. Un modo silenzioso e garbato per mettere in luce un problema importante ma ancora troppo sconosciuto come è appunto quello della vulvodinia.

Nella giornata di ieri, infatti, è stata depositata sia alla Camera che al Senato una proposta di legge per riconoscere questa malattia e la neuropatia del pudendo come malattie invalidante. Una malattia che ad oggi può costare anche 500 euro al mese a chi cerca di guarire. E tutto per cure, terapie e farmaci che spesso vanno cambiati e che richiedono molto tempo prima di agire.

Cos’è la vulvodinia

La vulvodinia è una malattia ginecologica che provoca forti dolori cronici a carico della vulva. Questi possono avvenire per via di una compromissione dei nervi o per una contrazione del pavimento pelvico. Difficile da riconoscere, spesso viene diagnostica dopo anni di sofferenze. Un problema che ha vissuto in prima persona anche Giorgia Soleri che come da lei stessa raccontato ha dovuto subire medici che non le credevano e che le davano dell’ipocondriaca.

Spesso, soffrire di vulvodinia porta a sentirsi isolati proprio perché non compresa e perché così “strana” che anche parlarne è difficile. La stessa Soleri ha ammesso di essere riuscita a parlarne in terapia solo dopo aver avuto la diagnosi. Un problema che nessuna donna dovrebbe mai vivere a questo modo e per cui è giusto lottare. Proprio come stanno facendo Giorgia e Damiano che, a modo loro, cercano ormai da tempo di sensibilizzare la società.

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