Qual è il significato del simbolo della croce celtica, utilizzato soprattutto dagli ambienti di estrema destra.
Quando si parla di croce celtica (conosciuta anche come croce di San Patrizio), si fa riferimento a un simbolo religioso di origine molto antica, appartenente addirittura alla tradizione celtica precristiana. Geometricamente, questo tipo di croce altro non è che una latina circondata da un cerchio vuoto, il cui centro coincide con il punto di intersezione dei bracci della croce.
Utilizzata durante il periodo medioevale in ambito religioso, soprattutto in determinate zone della Gran Bretagna e dell’Irlanda, dopo la Seconda guerra mondiale è stata usata anche con un’accezione di stampo politico che la rende, oggi, uno dei simboli più in voga negli ambienti dell’estrema destra, anche in Italia.
Cos’è la croce celtica: le origini e il significato tradizionale
Anche se in questo momento la croce celtica viene usata soprattutto per il significato acquisito nel corso del Ventesimo secolo, tradizionalmente si ricollegava al simbolo del sole. Veniva in particolare ritenuta una sorta di tramite tra il mondo terreno e il mondo celeste.
In particolare, l’attenzione in una croce di questo tipo viene posta sul centro, che tutte le tradizioni designano come il Polo attorno a cui si effettua la rotazione del nostro mondo. Questo aspetto significativo della croce celtica accomuna sia le popolazioni celtiche del passato, sia i Caldei e gli Indù. Il centro della croce viene così identificato come il Chakravarti, il monaca universale che fa girare il mondo senza partecipare ad esso.
Solo in anni più recenti, a partire dal XIX secolo, il revival celtico ha portato il simbolo religioso a conquistare nuova fortuna in Irlanda e ad assumere ulteriori signifciato. Diffusa in questo periodo in buona parte dei cimiteri irlandesi, la croce celtica è così diventata rapidamente uno dei simboli stessi dell’identità celtica di queste popolazioni.
Croce celtica: il significato politico
Purtroppo, nel corso del Ventesimo secolo lo stesso simbolo, in versione semplificata, è stato utilizzato da movimenti neofascisti e suprematisti bianchi. La prima apparizione ‘politica’ della croce celtica coincide con l’uso da parte di un gruppo filo-nazista norvegese nel corso degli anni Trenta e Quaranta. Successivamente è diventata diffusa tra gruppi neonazisti, tra membri del Ku Klux Klan, tra i naziskin e tra altri gruppi identificabili con l’estrema destra in giro per il mondo, diventando uno dei casi più palesi di appropriazione culturale.
Per quanto riguarda partiti politici ufficiali nel Vecchio Continente, questo simbolo è stato adottato in un primo momento dal Partito Popolare Francese, per poi arrivare anche in Italia. Secondo quanto riferito da Luciano Lanna e Filippo Rossi, fu la Giovane Europa, fondata dal belga Jean Thiriart, ad esportare la croce celtica nel nostro paese durante gli anni Sessanta.
In questo periodo storico alcuni esponenti del Movimento Sociale Italiano, venuti a contatto con realtà di tipo europeo, decidono di affrancarsi dal ‘vecchio’ tipo di fascismo sia nel linguaggio che nei riferimenti culturali, oltre che, appunto, nella simbologia. Per vedere apparire la croce celtica stabilmente all’interno delle organizzazioni giovanili del Msi bisogna però aspettare la fine degli anni Settanta e per tutto il decennio successivo, quando diverrà di gran lunga il simbolo più utilizzato dagli esponenti della destra italiana.
Un simbolo utilizzato anche in tempi più recenti, come dimostrato da un’intervista addirittura degli anni Novanta di una giovane Giorgia Meloni con al collo una medaglietta con questo simbolo.