Covid: la variante XF è arrivata anche in Italia, ma non c’è da temere

Covid: la variante XF è arrivata anche in Italia, ma non c’è da temere

Covid: la variante XF, ricombinante tra la variante Omicron originale e la variante Delta, è arrivata anche in Italia. Cosa ne sappiamo?

La variante XF, ricombinante tra la Omicron originale (BA.1) e la Delta (B.1.617.2), è arrivata anche in Italia. Per il momento, sul territorio nostrano, è presente un solo caso. Secondo gli esperti, però, non c’è da preoccuparsi perché “morirà in tempi relativamente brevi“. Vediamo cosa c’è da sapere su questo nuova variante del Covid.

Covid: la variante XF è arrivata in Italia

Ribattezzata Deltacron perché nata dalla fusione tra Omicron e Delta, la variante XF è giunta anche in Italia. Dopo essersi manifestata per la prima volta nel Regno Unito, questa nuova variante del Covid si sta pian piano diffondendo in tutto il mondo, ma è ancora presto per tracciare un suo profilo più che attendibile.

Ad oggi, infatti, non si sa ancora quanto sia infettiva, sia nei vaccinati che nei no vax, e se provochi nei pazienti danni rilevanti o meno. Come se non bastasse, per un totale di 49 casi in diversi Paesi, è stata anche isolata un’altra ricombinante tra Omicron e Delta come XF, ovvero la XD. Gli esperti, quindi, stanno ancora cercando di studiare meglio la situazione.

E’ bene sottolineare che, fin dall’inizio della pandemia da Covid-19, sono state identificate numerose varianti oltre a quelle standard, ma nessuna di loro ha mai destato grande preoccupazione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Variante XF: gli esperti dicono di stare tranquilli

A differenza delle varianti Covid denominate Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron, le cosiddette ricombinanti non devono assolutamente destare preoccupazione. Questo, almeno, è quanto sostengono gli esperti. “Le varianti ricombinanti non sono un evento insolito, in particolare quando ci sono diverse varianti in circolazione e molte sono state identificate nel corso della pandemia fino ad oggi. Come con altri tipi di varianti, la maggior parte morirà in tempi relativamente brevi”, ha dichiarato la professoressa Susan Hopkins, Chief Medical Advisor presso l’UKHSCA (Uk Health Security Agency).

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