Covid, spunta anche la variante Svizzera: individuato un primo caso in Italia

Covid, spunta anche la variante Svizzera: individuato un primo caso in Italia

Covid, variante svizzera: le caratteristiche della nuova variante individuata anche in Italia, molto simile a quella inglese.

C’è un’altra variante Covid che potrebbe preoccupare l’Europa intera, Italia compresa: è quella svizzera. Dopo l’inglese, la sudafricana, la brasiliana e soprattutto l’indiana, in queste ore hanno individuato il Piemonte, come riferito dal quotidiano La Stampa, un caso della nuova variante elvetica, già dal 2020 circolante a Berna. In particolare, sarebbe stata rinvenuta in un paziente di 57 anni, già contagiato da Covid negli scorsi mesi. Ma quali sono le caratteristiche della variante svizzera? È più pericolosa rispetto alle altre? Ecco cosa sappiamo finora.

Cos’è la variante svizzera del Covid

Questa variante, denominata svizzera perché già presente con oltre 1100 casi nel paese rossocrociato, non è altro che la mutazione B.1.1.39, molto simile a quella inglese per contagiosità e anche per sintomi. La preccupazione più importante è però legata ai vaccini: ne è immune?

Covid-19

Fortunatamente al momento non sembrerebbe sfuggire agli attuali vaccini. Lo ha chiarito Christian Garzoni, specialista in malattie infettive, a 20 Minuten: “Penso che la variante sia solo una delle tante mutazioni che sono state sequenziate da inizio pandemia. Probabilmente non è più pericolosa della variante inglese e non dovrebbe sfuggire agli attuali vaccini“.

La variante svizzera circola dal 2020

Stando a quanto riferito dagli esperti, questa nuova variante in realtà circola già da inizio aprile 2020 ed è presente, seppur in numeri irrisori, o comunque non allarmanti, in molti paesi del mondo, in cui è riuscita a sostituirsi alle varianti già presenti, proprio come fatto dalla parallela variante inglese. Al momento si tratta della quarta variante individuata nel territorio piemontese, dopo quella inglese, brasiliana e sudafricana. Per questo motivo serve mantenere alta la guardia, per evitare soprattutto lo scoppio di cluster della variante indiana, quella che al momento preoccupa di più la comunità scientifica internazionale.

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