Covid, spunta la variante “perfetta”: ecco cos’è

Covid, spunta la variante “perfetta”: ecco cos’è

Si studia la possibile evoluzione del Covid: la prossima variante potrebbe essere quella “perfetta”.

La pandemia è finita? Stiamo per liberarci definitivamente del Covid? A giudicare dalle riaperture che si stanno susseguendo in (quasi) tutto il mondo, sembrerebbe di sì. Ma essere così ottimisti non è solo rischioso, ma anche ingenuo. Perché una pandemia come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo non può essere cancellata così, dal nulla, come se niente fosse successo.

Omicron e la sua sotto-mutazione Omicron 2 non saranno le ultime due varianti di Sars-CoV2 con cui avremo a che fare. Ne arriveranno di altri, questo è poco ma sicuro. E gli scienziati di tutto il mondo si stanno affannando per cercare di scoprire quali caratteristiche potrebbero avere le prossime varianti. Una risposta sicura è al momento impossibile da trovare, ma quel che molti sostengono è che la prossima potrebbe essere la variante Covid “perfetta“. Ecco cosa vuol dire.

Covid: arriva la variante “perfetta”?

Tra le circa duemila mutazioni ancora possibili, secondo gli esperti, non è possibile stabilire quale potrà essere la prossima, quella della versione “Pi” del virus (continuando con l’alfabeto greco). Ma tutto fa presupporre che, dopo l’indebolimento di Omicron, variante molto più contagiosa delle precedenti, ma anche meno pericolosa, il futuro del virus potrà essere simile a quello di ogni altro virus stagionale, da poter combattere con un innucuo richiamo di vaccino annuale.

vaccino

Tuttavia, nonostante un leggero ottimismo nella comunità medico-scientifica, è necessario mantenere alta la guardia. Perché in effetti non è dato sapere se la prossima variante sarà davvero meno pericolosa delle precedenti, o magari ancora peggiore. La variante “perfetta” è dietro l’angolo, e non dobbiamo in alcun modo agevolarle il passaggio.

Cos’è la variante “perfetta”?

Ma cosa si intende per variante “perfetta”? Secondo quanto spiegato al Corriere della Sera da Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di Microbiologia all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, potrebbe trattarsi di una variante più trasmissibile, replicabile e in grado di aggirare con maggiore facilità i vaccini e le difese immunitarie.

Come si potrà combattere un “mostro” del genere? Con le solite armi: il vaccino, che dovrà essere aggiornato in vista di una possibile quarta dose. Sono stati i vaccini finora a salvarci, evitando che il virus potesse arrivare a polmoni e bronchi, come a inizio pandemia. E saranno i vaccini a doverci proteggere anche dalle future varianti. Perfette o imperfette che siano.

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