La variante BF.7 spaventa il mondo: cosa sappiamo sul virus che sta facendo risalire i contagi da Covid.
La pandemia da Covid non è terminata. Nonostante attualmente non ci siano grandi limitazioni, il Coronavirus continua a preoccupare, e non solo in Italia. Nelle ultime settimane si sta registrando infatti una crescita dei contagi dovuta, secondo gli esperti, alla variante BF.7, o BA.5.2.1.7., una sottovariante di BA.5, a sua volta sottovariante di Omicron. Un virus che è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come l’ultima variante di preoccupazione. Scopriamo insieme cosa sappiamo finora su questa nuova tipologia di Coronavirus.
Covid: perché BF.7 preoccupa gli esperti
Stando a quanto riferito da un comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità , la variante Omicron rappresenta attualmente il 99,96% dei contagi da Covid nel nostro Paese. Andando ancor più nel dettaglio, BF.7 è in questo momento, a livello percentuale, il 12,32% dei contagi totali rilevati in Italia. Numeri importantissimi, ma che sono ancora molto lontani da quelli che si stanno registrando in Cina, dove la nuova sottovariante è diventata la più diffusa in assoluto, grazie alla sua maggiore capacità di fuga immunitaria, il periodo di incubazione breve e una velocità di trasmissione ancora più alta.
A rendere più preoccupante questa variante è proprio questo suo possedere le mutazioni della proteina S o Spike che gli permettono di invadere le cellule umane con maggior semplicità . Stando a quanto rilevato fin qui, sembrerebbe che BF.7 sia in grado, con un solo positivo, di infettare un numero di persone molto più alto rispetto a quanto può accadere con le altre varianti.
I sintomi della variante BF.7
Della nuova sottovariante ha parlato, in un articolo su The Conversation, la professoressa Manal Mohammed, esperta di Microbilogia medica presso l’Università di Westminster. Secondo la dottoressa, la nuova variante sarebbe in rapida crescita, grazie anche alla sua capacità di eludere gli anticorpi neutralizzanti, sia quelli del vaccino che quelli frutto di un precedente contagio. Nonostante questo, il secondo booster del vaccino dovrebbe comunque permettere di abbattere oltre il 50% delle possibilità di contrarre la malattia nella sua versione più grave.
Per quanto riguarda i sintomi, anche questa sottovariante si caratterizzerebbe per problemi respiratori alle vie aeree superiori, quindi febbre, tosse, mal di gola, rinorrea, dolori muscolari e altro. Ad ogni modo, mentre in Cina è in rapidissima crescita, in altri Paesi la percentuale di incidenza sarebbe ancora stabile, o addirittura in riduzione, come negli Stati Uniti. Per questo motivo l’allarme non è ancora ai livelli massimi, anche se, sottolinea la professoressa Mohammed, resta raccomandata, per evitare altri problemi, la vaccinazione.