Per la prima volta il Covid è stato riscontrato attraverso un tampone oculare su un paziente di 11 anni: lo ha annunciato il Policlinico San Matteo di Pavia.
Non solo naso-faringeo: per scoprire la positività al Covid potrebbe bastare anche un tampone oculare. Per la prima volta un’equipe medica ha identificato il virus Sars-Cov2 attraverso un campione oculare di un paziente pediatrico di 11 anni. Lo ha riferito ufficialmente il Policlinico San Matteo di Pavia attraverso uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Ophtalmology.
Covid con tampone oculare: la scoperta
Come riferito nella ricerca, il pazente di 11 anni si era recato presso la Clinica per accertamenti medici a causa di contatti prolungati con un membro della famiglia affetto da Covid. Inizialmente asintomatico, i medici hanno provveduto a sottoporre al bambino un tampone naso-faringeo, risultato positivo.
A questo punto i clinici hanno scelto di tenere il paziente sotto osservazione per un breve periodo. Una decisione arrivata dopo che quest’ultimo aveva iniziato a manifestare sintomi oculari lievi, come lacrimazione e bruciore. Per questo motivo è stato raccolto un tampone congiuntivale, e anch’esso è risultato positivo al virus Sars-Cov2.
Si può trasmettere il Covid attraverso gli occhi?
Intervistato da Repubblica il dottor Luciano Quaranta, il direttore di Oculistica del San Matteo, ha sottolineato come quello del bambino di 11 anni possa essere il primo rapporto sull’identificazione del virus in campioni oculari in un paziente pediatrico. Una scoperta che non solo ha aperto un dibattito sull’utilità dei tamponi agli occhi come alternativa a quelli ‘classici’ naso-faringei, ma ha anche riaperto la questione sulla trasmissibilità del coronavirus attraverso le lacrime.
Spiega Quaranta: “Nonostante la trasmissione attraverso le lacrime sia teoricamente possibile, non è ancora chiaro se questa possa essere considerata una via importante per la diffusione del Covid-19“. Di fatto, il dato è interessante perché estende lo spettro di organi colpiti dall’infenzione. Inoltre sottolinea l’importanza delle protezioni anche a livello oculare per gli operatori sanitari, come evidenziato dal dottor Fausto Baldanti del San Matteo.