Covid, finisce un’era: cade l’obbligo dell’isolamento per i positivi

Covid, finisce un’era: cade l’obbligo dell’isolamento per i positivi

L’ultimo Consiglio dei ministri ha abrogato il divieto per i positivi di lasciare la propria abitazione: ecco le novità

Finisce l’era dell’isolamento. Il Consiglio dei ministri dello scorso 7 agosto ha infatti abrogato il divieto di mobilità per i positivi al Covid. Il ministro Schillaci, in conferenza stampa, ha infatti confermato che il Cdm “ha abrogato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone che erano state sottoposte alla misura di isolamento perché risultate positive al Covid-19. Si tratta dell’ultimo divieto reale che riguardava il Covid”. Cade così l’ultima restrizione legata al coronavirus. 

Come cambiano le regole per il Covid

Prima dell’ultimo consiglio dei ministri per i pazienti era fissato a cinque giorni l’obbligo di isolamento o a partire dai sintomi o dal primo tampone positivo. Ora non sarà più così. Insieme alla cessazione di quell’obbligo cadrà anche la regola dell’autosorveglianza con obbligo di FFp2 per chi è entrato in contatto con un positivo e inoltre sia alle Regioni che alle province non sarà più richiesta la comunicazione legata ai contagi.

ragazza mascherina febbre

Prima della decisione del Cdm era in vigore l’articolo 10 ter del decreto legge 52 del 2021 (successivamente modificato): “A decorrere dal 1 aprile 2022 è fatto divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura dell’isolamento per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al SARS-CoV-2, fino all’accertamento della guarigione, salvo che per il ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata”.

Covid, restano possibili misure urgenti

Questo non significa ovviamente che il virus è sconfitto – continuano a registrarsi casi di pazienti positivi per la presenza di nuove varianti– né che qualora lo si ritesse necessario non saranno messe in atto delle misure specifiche, a seconda della gravità della situazione. Il ministero della salute potrà infatti emettere ordinanze di carattere urgente.

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