Covid, il primario del Bambin Gesù: “La metà dei ricoverati sono bambini neonati”

Covid, il primario del Bambin Gesù: “La metà dei ricoverati sono bambini neonati”

Dall’ospedale Bambin Gesù di Roma arrivano delle statistiche relative ai ricoverati per Covid-19 e il primario mette in guardia tutti.

Andrea Campana, responsabile del Centro Covid dell’ospedale Bambino Gesù, ha detto che con la nuova ondata di Covid in Italia la maggior parte dei ricoverati nel suo reparto sono bambini, anche neonati di meno di tre mesi.

Ecco la sua dichiarazione: “Il Centro Covid sta andando bene per quanto riguarda l’espressione della malattia, nel senso che la clinica sembra simile a quella osservata nei mesi scorsi, non c’è maggiore gravità. In prevalenza i bambini ricoverati hanno meno di 12 anni, molti sono sotto i cinque perché non vaccinati. Leggendo i miei posti letto occupati in questo momento, il più grande ha 16 anni, ci sono due bambini di sei giorni e altri di mesi, la metà sono bambini sotto i tre mesi”

Il primario ha aggiunto che il vaccino anti Covid-19 per i bambini è molto importante, non per proteggere gli adulti ma per far sì che i più piccoli stiano bene: “Bisogna vaccinare i bambini per proteggere i bambini, non per proteggere gli adulti. I più piccoli hanno bisogno di essere protetti perché il Covid-19 sta diventando una malattia pediatrica, interessa un quarto della popolazione pediatrica, anche se la maggior parte dei contagiati non ha bisogno di essere ricoverato”

Infine ha sottolineato: “I bambini di pochi mesi positivi al Covid sono principalmente figli di mamme non vaccinate, perché la vaccinazione in gravidanza non è partita come ci aspettavamo. Eppure ora sono tanti mesi che le indicazioni raccomandano il vaccino in gravidanza, più recente è quella che le raccomanda anche nei primi tre mesi. Sarà importante capire le diverse varianti, i dati ce li daranno i nostri laboratoristi a stretto giro, mi aspetto che nel giro di un paio di settimane la Omicron prenderà il sopravvento sulla Delta e capiremo se sui bambini continuerà a essere una forma lieve o moderata di malattia”