Covid, la nuova variante XEC sarà dominante: attenzione ai sintomi

Covid, la nuova variante XEC sarà dominante: attenzione ai sintomi

Una nuova variante Covid, la XEC, diventerà presto dominante anche in Italia: vediamo quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.

Con l’abbassarsi delle temperature si torna a parlare di Covid. La nuova variante XEC, identificata per la prima volta in Germania, si sta diffondendo a macchia d’olio e presto potrebbe diventare dominante anche in Italia. Vediamo quali sono i sintomi a cui bisogna prestare attenzione.

Covid, arriva la nuova variante XEC: i sintomi

Individuata in Germania lo scorso giugno, la nuova variante XEC del Covid si è già diffusa in diversi Paesi, come: Danimarca, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti e Canada. Secondo gli esperti, presto dovrebbe arrivare anche in Italia, diventando dominante e andando a scalzare i ceppi che già abbiamo imparato a conoscere. Complici le basse temperature, il virus circolerà più velocemente, ma i vaccini di cui già disponiamo dovrebbero scongiurare casi gravi.

Una vera e propria ondata della nuova variante XEC dovrebbe registrarsi nelle prossime settimane, probabilmente tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Questo ceppo del Covid è un mix della famiglia Omicron, nello specifico KS.1.1 (FliRT) e KP.3.3 (FluQe). I sintomi, però, restano pressoché invariati: febbre, mal di gola, tosse, mal di testa e dolori muscolari.

Come difendersi dalla variante XEC?

La nuova variante XEC del Covid, rispetto ai ceppi precedenti, sembra avere una maggiore trasmissibilità. Al momento, è bene ribadirlo, la situazione è assolutamente sotto controllo e in Italia non ci sono allerte a cui prestare attenzione. Nel Belpaese, anche se gli ultimi dati non sono ancora aggiornati, non si registrano casi. In ogni modo, la prevenzione, soprattutto in vista del calo delle temperature, è caldamente raccomandata.

Pertanto, è opportuno non uscire di casa in presenza di febbre e sottoporsi ad un tampone per accertare il contagio. In caso di positività, si può chiamare il proprio medico di base per una cura farmacologica.