Aumentano i disturbi del sonno tra i giovani a causa della pandemia da Covid

Aumentano i disturbi del sonno tra i giovani a causa della pandemia da Covid

Sono aumentati i disturbi del sonno tra i giovani a causa della pandemia da Covid: uno studio svela la possibile causa.

Tra le tante conseguenze indirette del Covid 19 e della pandemia che ha portato il mondo intero a ‘fermarsi’ per circa due anni c’è anche l’aumento dei disturbi del sonno tra i giovani. Lo ha rilevato uno studio condotto e coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme alle Università La Sapienza e Tor Vergata su oltre 1000 bambini e adolescenti. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Sleep Medicine, hanno evidenziato un aumento del rischio di disturbi del sonno per motivi non legati direttamente alla malattia.

Perché sono aumentati i disturbi del sonno tra i giovani?

Lo studio ha preso in esame un campione formato da bambini e adolescenti tra i 2 e i 18 anni, divisi quasi equamente tra maschi e femmine, di cui quasi il 40% frequentava la scuola primaria, oltre il 23% quella d’infanzia, più del 15% quella secondaria, il 13% le superiori, il 6% il nido e solo l’1,7% non era scolarizzato.

Disturbi del sonno

Stando a quanto rilevato, ci sarebbe stato un aumento di oltre il 50% di disturbi del sonno nel periodo pandemico rispetto a quello precedente. Molti dei bambini che hanno partecipato al questionario hanno infatti ammesso difficoltà nell’addormentarsi e nello svegliarsi, agitazione durante il sonno, episodi di risveglio notturno apparentemente immotivato e altri disturbi legati proprio alla condizione di riposo.

In particolare, 240 bambini e adolescenti tra quelli presi in esame già mostravano disturbi del sonno prima dell’inizio della pandemia, mentre 367 hanno manifestato i primi disturbi solo dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria. La motivazione alla base di questo aumento dei problemi del sonno non è legata però esclusivamente alla malattia, bensì a un’altra delle conseguenze del periodo pandemico.

Problemi legati al sonno: la causa è l’esposizione agli schermi

Secondo quanto riportato all’interno dello studio in questione, rispetto al periodo pre-pandemico durante i mesi di lockdown e restrizioni sarebbe aumentato in maniera vertiginosa il tempo trascorso da ragazze e ragazzi davanti allo schermo. Il tempo di esposizione a smartphone, tablet, computer e smart tv sarebbe triplicato per motivi scolastici, mentre sarebbe quasi raddoppiato per motivi ricreativi per circa il 50% degli adolescenti che hanno preso parte al questionario.

I dati dello studio hanno dimostrato una correlazione tra l’aumento dell’uso di dispositivi elettronici durante il Covid e l’aumento dei disturbi del sonno“, ha spiegato la neurologa Romina Moavero, come riferito da SkyTg24. Questo però non è l’unico fattore da tenere in considerazione. C’è infatti un altro elemento che non va sottovalutato, e cioè il fatto che lo stile di vita dei ragazzi è ormai cambiato in maniera radicale.

I dispositivi elettronici non sono più una parte marginale della loro vita sociale o scolastica e questo comporta un aumento del loro utilizzo anche adesso che le chiusure pandemiche sono diventate un ricordo. Per questo motivo è importante che gli adulti stiano attenti al comportamento dei propri figli, cercando di evitare un’esposizione troppo elevata agli schermi dopo le 18, per favorire il buon sonno di ragazzi e bambini in un’età in cui il riposo è cruciale per migliorare l’apprendimento, le abilità cognitive e quelle sociali.

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