Le discoteche potrebbero riaprire con alcune regole anti-Covid: lo annuncia il sottosegretario Costa, ma i gestori protestano.
Le discoteche potrebbero presto riaprire, ma con le debite regole sulla sicurezza anti-Covid. Lo ha preannunciato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, a SkyTg24. A certe condizioni, anche le discoteche in questo periodo di riaperture e graduale ritorno alla normalità, potrebbero tornare all’attività, per dare nuova linfa a un settore economico che in questi mesi è stato messo in ginocchio dalla crisi pandemica. Scopriamo insieme quali potrebbero essere le regole per la ripartenza e quali sono state le reazioni da parte dei gestori.
Discoteche: le regole Covid per la riapertura
Due i cardini su cui potrebbe basarsi una riapertura delle discoteche: Green Pass e limitazione della capienza. “Dobbiamo dare una risposta anche a questo settore produttivo, nella consapevolezza che anch’esse rappresentano un comparto economico, creano occupazione, fanno fatturato. Dobbiamo assolutamente dare una risposta“, ha spiegato Costa.
Il sottosegretario ha tra l’altro aggiunto che una riapertura delle discoteche potrebbe permettere di attivare una sorta di screening tra i più giovani, visto che i ragazzi non vaccinati dovrebbero sottoporsi al tampone per poter entrare. Non è stato ancora chiarito però quale potrebbe essere la percentuale di capienza dei locali in seguito a un’eventuale riapertura.
Discoteche riaperte: la protesta dei gestori
Parole importanti, quelle del sottosegretario Costa, che per la prima volta tende la mano a un settore fin qui rimasto senza risposte. Nel frattempo però i gestori sono sul piede di guerra e annunciano proteste, dopo che il Cts ha stabilito l’aumento delle capienze per gli spettacoli sportivi e musicali senza però chiarire quale potrà essere il futuro delle discoteche.
Da mesi ormai i gestori chiedono di poter riaprire, specialmente dopo l’introduzione del Green Pass, ma finora non hanno ottenuto alcuna soddisfazione da parte del governo. Una situazione che non è più sostenibile, come spiegato dal presidente del Silb-Fibe Gianni Indino. Stando a quanto riferito da Rai News, se non arriveranno novità positive, i gestori mostreranno la propria contrarietà alle misure del governo con “forme di protesta rumorose“.