Le nespole sono trai primi frutti primaverili. A seconda delle zone d’Italia, maturano tra marzo e giugno.
Un po’ di storia
La diffusione del nespolo risale alla fine del ‘700, a partire dalla Cina e dal Giappone, dove le nespole erano ingredienti cardine nell’alimentazione. Il nome botanico è Eriobotrya japonica, albero sempreverde che negli anni si è adattato anche al clima europeo. I frutti del nespolo sono di colore giallastro, giallo o arancione, e maturano in primavera o all’inizio dell’estate. Tra i comuni italiani conosciuti per la produzione delle nespole c’è Trabia, in provincia di Palermo, dove ogni anno viene organizzata un sagra a tema.
Il nespolo comune
Il nespolo comune, il Mespilus germanica, appartiene alla famiglia delle Rosaceae. È un albero di dimensioni medio grandi a foglie caduche. I fiori sono bianchi e a cinque petali. La fioritura avviene a maggio. I frutti sono piccoli e marroni, a buccia ruvida, e hanno un sapore acido fino all’autunno. Solo nei mesi successivi, quando la polpa si trasforma, è possibile mangiarli. Il nespolo comune è resistente al freddo; la sua ultima fioritura tardiva è addirittura successiva alle ultime gelate. Le nespole mature si possono riconoscere quando i frutti diventano di colore marrone scuro e la polpa è soffice. Le nespole più buone sono quelle fatte maturare sulla pianta.
Il nespolo del Giappone
Il Nespolo del Giappone, o anche Nespolo Giapponese, ha dimensioni comprese tra i 4 e i 7 metri. È una pianta sempreverde, che permette la sua coltivazione anche come pianta ornamentale. La pianta viene coltivata in Italia da secoli, nelle zone più calde del paese, in particolare al sud. I frutti, le nespole, sono diversi da quelli del nespolo comune: sono arancioni e di forma ovale, di dimensioni comprese tra i 3 e gli 8 centimetri, e all’interno contengono due grossi semi di colore marrone.