Raramente viene utilizzato, parte di un registro elevato, anche se spesso ha un’accezione spiritosa. Andiamo a vedere cosa significa venia.
In differenti contesti, trova spesso ricorso l’espressione chiedere venia, ma sai che significa? Magari ti è successo di sentirla ma di non averne colto esattamente il senso, anche perché talvolta chi la usa ha, a sua volta, le idee confuse. In estrema sintesi, vuol dire perdono. Dunque, chiedere venia è l’equivalente di chiedere perdono. Premesso ciò, è bene scendere più nello specifico sull’accezione corretta da attribuirvi in modo da farla propria e applicarla con scioltezza, in maniera congrua, in un’eventuale prossima occasione.
- Origine: dal latina, probabilmente associata alla dea Venere.
- Dove viene usata: per indicare favore, grazia ovvero il perdono.
- Lingua: italiana.
- Diffusione: nel quotidiano.
Il significato di venia
Per dare una prima, rapida definizione, essa intende favore, grazia ovvero il perdono. Dunque, come abbiamo già avuto occasione di spiegarlo in apertura, chiedere venia viene adottato nel senso di chiedere perdono, sebbene l’accezione sia scherzosa, nella maggior parte dei casi. La parola venia proviene dal latino e, anche se mancano conferme definitive in merito, sarebbe legata a Venere. Chiedere venia ha un’accezione cortese, presentare domanda di un lieve perdono alla persona con cui si parla. Esso si intreccia bene con il significato latino del termine, relativo al permesso o al favore. La ragione per cui tale espressione viene utilizzata in rare occasioni è perché fa parte di un registro elevato.
Intromettersi in una discussione, asserendo “chiedo venia” anziché “scusatemi” dona un tono aulico, altrimenti scherzoso, al gesto, implicando una umiltà di fondo. In particolare, è impiegata in ambito cattolico con riferimento ai cosiddetti peccati veniali. Per peccati veniali si intendono quelli lievi, a causa del quale è facile porre rimedio e ottenere, pertanto, il perdono. Ad esempio, Vittorio Sgarbi definì tale un controverso red carpet del politico Giovanni Toti. Presta bene attenzione a non confondere veniale con venale: seppur simili, il secondo fa riferimento a qualcosa di inerente al commercio e al denaro.
Esempi d’uso
Ecco qualche esempio d’uso in casi pratici:
“Scusami se non ti ho fatto gli auguri: ti chiedo venia”.
“Ti chiedo venia per il modo in cui ti ho trattato”.