Squid Game è una serie che parla a tutti, ma ai coreani di più: tutti i significati nascosti che solo in patria possono essere colti.
Squid Game è un successo mondiale. Una delle serie più viste nella storia della televisione, al momento quella di maggior successo in assoluto nella storia di Netflix. Tutto il mondo ne parla, e lei parla a tutto il mondo. Ma ai coreani di più. Se è vero che il senso generale di ciò che avviene sullo schermo è chiaro a tutti, è altrettanto vero che alcune scene, cariche di simbologia, perdono significato se non si possiede il background culturale coreano. Ecco alcune sfumature che potrebbero esserti sfuggite.
Cosa significa Squid Game per un coreano
Tutta la serie è incentrata sul mutamento della società e su tutti i problemi che comporta l’ascesa economica solo di una parte della popolazione, con la creazione di quelle disuguaglianze che finiscono per creare soprattutto disagi e problemi. La ricerca spasmodica e ossessiva di denaro è fenomeno reale e concreto in Corea, in questo periodo storico, forse ancor di più che in altre parti del mondo.
Al di là del senso generale, sono le singole scene o alcuni dettagli ad avere un senso differente tra noi e il pubblico coreano. Pensiamo ad esempio al concorrente numero 1, elemento descritto come elemento di debolezza, che all’interno della serie diventa un polo morale dello show. Non a caso, per comprendere il ruolo di ogni altro personaggio è possibile analizzare il suo modo di approcciare al numero 1. Se infatti al mondo occidentale risulta impressionante il modo in cui i personaggi reagiscano di fronte alla violenza e alla morte, in Corea è altrettanto sconvolgente la sfrontatezza con cui determinati personaggi agiscono dinanzi a una persona anziana.
Senza dimenticare il significato specifico dei simboli sulle maschere, altro tema apicale della serie, ma che agli occhi del pubblico non coreano ha un sapore del tutto diverso, è quello del gioco e del videogioco. Bisogna infatti considerare che in Corea del Sud i videogiochi e gli e-sports non sono solo diffusi, ma considerati alla stregua di qualunque altro sport. Basti pensare che la nazionale di videogiochi sudcoreana è una delle più competitive al mondo. In quest’ottica le sfide videoludiche diventano dunque simbolo di potere, e comprendono al loro interno dinamiche come la morte e il ritorno dalla morte. E questo è ciò che viene mostrato anche alla base della serie, con il gioco che diventa parte fondamentale del racconto, seppur concretizzato in una realtà che appare atroce.
Squid Game e la Corea del Nord
Infine, altro fattore che va considerato se si vuole comprendere appieno il senso di Squid Game per un coreano, è la presenza e il ruolo del personaggio proveniente dalla Corea del Nord. Per chi abbia studiato non tanto la cultura coreana, ma la storia della Corea nel Novecento, e in particolar modo la Guerra di Corea e tutto ciò che ha fatto seguito a quel tremendo conflitto, potrà ben capire quanto sia delicato il ruolo del personaggio nordcoreano.
Quando si pensa alla Corea, si pensa solitamente alla Corea del Sud, e non al paese di Pyongyang, una nazione che si è staccata e isolata volontariamente, mantenendo rapporti complicatissimi con i fratelli del Sud e con il resto del mondo. Ma quello di cui in Occidente raramente ci si rende conto è che Corea del Nord e del Sud fanno parte della stessa penisola, possiedono lo stesso background culturale e la medesima storia drammatica. Come quella di famiglie intere divise da un giorno all’altro, al termine del conflitto coreano. Separate da un muro invisibile ma invalicabile.
Una ferita aperta, apertissima, dolorosa per gran parte dei coreani, specialmente dei meno giovani. E anche per questo il personaggio nordcoreano, dipinto come duro e spietato, agli occhi di un sudcoreano appare più che altro come l’incarnazione di chi, apparentemente lontano, condivide con noi le nostre stesse sofferenze, i nostri stessi problemi.