Cosa significa skippare? Vediamo cosa c’è da sapere su questo termine, nato in ambito informato e diventato ormai di uso comune.
Da qualche tempo a questa parte, specialmente tra i giovani, è di gran moda il verbo skippare. Parola nata in ambito informatico, è pian piano diventata di uso comune nel linguaggio parlato, per indicare un preciso comportamento. Vediamo cosa significa e in quali contesti si utilizza.
- Origine: dal verbo inglese to skip.
- Quando si usa: come sinonimo di saltare, ma solo in determinati contesti.
- Lingua: inglese.
- Diffusione: Italia.
Cosa significa skippare?
Dal verbo inglese to skip, che significa saltare, con l’aggiunta della desinenza are, skippare si può tradurre con passare oltre. Nata in ambito informatico, la parola indica quando si deve saltare una procedura per andare avanti in un processo e arrivare al termine.
Utilizzato come sinonimo di saltare, si usa per indicare un passaggio che può essere bypassato perché inutile o di poca rilevanza, oppure per passare ad una traccia musicale successiva, o ancora per declinare un invito.
Skippare non si utilizza, ad esempio, quando ci si riferisce ad un salto che potremmo definire pratico. In altre parole, non si dice mai: sto skippando la corda, né skippa sulla mia moto che ci facciamo un giro. Il verbo cade a fagiolo solo nel momento in cui c’è una procedura ritenuta superflua, oppure per passare oltre a qualcosa o qualcuno che non piace.
Esempi d’uso
Vediamo alcuni esempi d’uso della parola skippare, in modo da comprenderne al meglio il significato:
“Vedi se riesci a skippare questo inserimento che tanto non serve, vedi se c’è un pulsante salta o ignora“.
“Skippa l’invito, tano Marco non ti piace e non ti piacerà mai“.
“Se non ti piace Arisa skippa, subito dopo c’è la canzone di Annalisa“.