Con il termine pansessuale si intende una sorta di bisessualità, senza però alcuna preferenza di genere. Ecco cosa significa nel dettaglio!
Quando si parla di teoria di genere, i concetti di sessualità sono ormai sempre più variegati e diversi tra di loro. Uno di questi è pansessuale, diffusosi negli anni 2000 ma teorizzato molto tempo prima. Si può dire che la pansessualità è sotto il termine ombrello di bisessualità, anche se tra i due termini c’è una differenza sostanziale. Ma scopriamo insieme il significato della parola, le sue origini e qualche esempio d’uso in frasi che si possono sentire nel quotidiano.
- Origine: dal greco.
- Quando viene usato: per indicare uno specifico orientamento sessuale.
- Lingua: italiano.
- Diffusione: globale (tradotto).
Il significato e l’origine di pansessuale
L’origine della parola pansessuale è da ritrovarsi nel lavoro di Sigmund Freud, che usò per primo questo termine per indicare che il comportamento dell’uomo era motivato dalla sessualità in ogni sua parte. L’etimologia della parola, che deriva dal greco e che significa “tutto“, in ambito sessuale chiaramente, è legata ai gusti sessuali degli individui che abbracciano questo orientamento.
Come già detto, pansessuale è diverso da bisessuale, perché quest’ultimo indica in maniera generica l’attrazione verso individui di entrambi i sessi, mentre il primo indicare persone che sono attratte senza distinzione a prescindere dal sesso e dal genere della persona.
Mario Mieli fu il primo a parlare in Italia di pansessualismo, nel suo libro Elementi di critica omosessuale. Nel 2018 è stata indicata come la parola più cercata nel dizionario Merriam-Webster
Esempi d’uso
Ecco alcuni esempi d’uso per capire meglio il termine pansessuale usato nella lingua italiana:
-“Essere pansessuale è diverso da bisessuale, perché tutte le opzioni sono aperte“.
-“Sai cosa significa pansessuale? È un orientamento sessuale che sta nel termine ombrello di bisessualità, ma è un concetto diverso da quest’ultimo“.