La misofobia è un particolare tipo di paura, irrazionale nei confronti dello sporco e dei batteri. Scopriamo insieme che cosa significa nel dettaglio.
I germi e lo sporco la fanno da padrone? Basta pulire e igienizzare gli ambienti della nostra… ma può succedere che qualcosa ci blocchi, o meglio che ci renda ossessivi nei confronti della pulizia delle stanze della nostra casa e dei vari oggetti. Si tratta di una particolare paura quella che abbiamo descritto, la misofobia, cioè la fobia dello sporco e dei germi. Scopriamo insieme di più!
Che cos’è la misofobia e il suo significato
La paura dello sporco è la misofobia, appunto. Deriva dal greco mysos, che significa “sporco“, e da phobos, che significa “paura“. In particolare essa è la paura del contatto con lo sporco, che potrebbe portare a infezioni o in generale a venire a contatto con i germi più disparati che possono causare delle malattie.
Chi è affetto da questa paura patologica prende delle misure in fatto di pulizia estreme, quasi inverosimili. Precauzioni per salvaguardare la propria salute e per le persone care che vivono nello stesso ambiente del soggetto.
L’origine del termine è da ritrovare nel lavoro di William A. Hammond, in particolare nel 1879 in una dissertazione di un caso di disturbo ossessivo-compulsivo in cui il soggetto continuava a lavarsi continuamente le mani.
Negli anni, poi, questa paura patologica si è staccata dal ramo dei disturbi ossessivo-compulsivi, tanto che è stato asserito dalla psichiatra americana Harry Stack Sullivan che lo stato mentale delle persone affette da questa fobia non è causata dai germi, ma dall’imperativo di lavarsi continuamente.
Una paura analoga è la rupofobia, che è la paura dello sporco e del sudiciume più che dei germi.
Esempi d’uso
Per fare qualche esempio d’uso di questo termine prendiamo alcune frasi di uso comune:
“Sei misofobo? Allora hai paura dei germi e dello sporco in generale“.
“La misofobia è una delle paure più diffuse nella società civilizzata“.
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