Spesso si sente il termine “lapsus freudiano”, ma si ha solo una vaga idea di quale sia il suo significato. Scopriamo insieme di più!
“Ho avuto un lapsus” oppure “Mi è venuta in mente una cosa che non pensavo. Un lapsus”. Questi sono alcuni esempi d’uso della parola “lapsus”; ma che cosa significa nello specifico, e da dove ha origine? Un lapsus succede quando si sostituisce una parola, o la si omette involontariamente, con un’altra. Si può usare sia nell’ambito scritto e in quello parlato. La stessa cosa vale per un gesto motorio o mentale. Scopriamone insieme il significato e l’origine.
- Origine: dal latino;
- Quando viene usato: quando si sostituisce, si traspone o si omette una parola involontariamente, sia nello scritto che nel parlato;
- Ligua: latino;
- Diffusione: globale.
Il significato e l’origine di lapsus
Lapsus è una parola latina (deriva da “labi”, che significa scivolare; il participio passato è lapsus) che viene usata spesso in italiano per indicare un errore che si compie inconsciamente quando a un movimento o a un’azione mentale non corrisponde la normale concretizzazione motoria o mentale.
Si usa spesso quando si dice una cosa, quando nella propria testa se ne pensava un’altra. In questo caso si dice “lapsus freudiano” perché nella psicoanalisi, in particolare in quella teorizzata da Sigmund Freud, si tratta di un atto mancato, e cioè una forma di espressione indiretta dell’inconscio.
Perché si usa anche in italiano? Si tratta di una di quelle parole che non ha un corrispettivo nella lingua italiana, così quando si verifica questo fenomeno si usa questo termine latino.
Esempi e differenze
Esistono diversi tipi di lapsus. Ecco alcuni esempi:
• Lapsus linguae. Errore nella lingua (parlata);
• Lapsus calami. Errore nella scrittura;
• Lapsus memoriae. Vuoto temporaneo di memoria;
• Lapsus manus. Errore nel compiere un gesto della mano.
Scopri anche che cosa significa l’espressione latina ante litteram.
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