Ecco il significato della parola kosher, che indica una particolare cucina per gli ebrei che osservano i dettami della religione.
Kosher è una parola ebraico che indica il cibo che è adatto a essere consumato al popolo ebraico, o meglio chi osserva i dettami della religione ebraica, secondo le regole scritte nel libro della Torah. Quindi chi pensa che la cucina kosher sia un sinonimo di cucina ebraica non ha ragione: infatti non è giusto parlare di cucina, ma di cibo kosher. Scopriamo insieme l’origine e come la parola kosher è utilizzata nella quotidianità.
- Origine: dall’ebraico.
- Quando viene usato: per indicare il cibo adatto a essere mangiato secondo le regole della religione ebraica.
- Lingua: ebraico.
- Diffusione: globale.
L’origine e il significato di kosher
Kosher è il sostantivo che deriva dal termine più generale casherut, l’insieme delle leggi che indica l’idoneità di un particolare cibo di essere mangiato dai fedeli secondo la religione ebraica. In italiano può essere anche usato in una forma più semplice e cioè casher.
L’origine di questa parola è nel libro sacro della religione ebrea Torah. Precetti che durano ormai da 3000 anni e che i rabbini fanno rispettare con molto rigore ai fedeli.
La grande quantità di regole della casherut rende molto difficile a cuochi non esperti preparare le pietanze. In particolare non si può mischiare carni di diversi tipi e la carne deve essere di animali che hanno lo zoccolo fesso e che sono ruminanti, come la mucca, il vitello, la capra e la pecora, per fare un esempio di regola da seguire.
Esempi d’uso
Ecco alcuni esempi d’uso della parola kosher nella lingua italiana, che spesso usa questo termine erroneamente:
“Il cibo kosher è indicato per gli osservanti della religione ebraica”
“L’espressione “cucina kosher” è sbagliata perché l’insieme delle regole per la scelta del cibo kosher si dice casherut”.
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