Cosa significa kingmaker?

Cosa significa kingmaker?

Kingmaker una parola che caratterizza le giornate che precedono il voto del Presidente della Repubblica. Un inglesismo utilizzato in molti ambienti vediamo cosa significa e di cosa si tratta.

Il kingmaker è un leader che attraverso il prestigio personale e le sue abilità crea trait d’union tra vari personaggi di spicco. Genera in questo modo il consenso attorno ad una figura da lui promossa e sostenuta. Il fine e quello di farla eleggere ad una alta posizione di potere. In ambito politico il kingmaker è spesso molto influente. Riesce a creare, e spesso a ottenere, tra i vari partiti presenti dei punti d’incontro con lo scopo di arrivare al consenso di tutti verso una sola figura politica, per poi per farla eleggere, anche al Quirinale.

  • Origine: dal latino regum creator
  • Quando si usa: per indicare una persona che ha una forte influenza nella scelta di un leader.
  • Lingua: inglese
  • Diffusione: globale

Cos’è il kingmaker

Piazza del Quirinale

Un termine quindi che indica un personaggio sempre più utilizzato e importante nei luoghi in cui si ha un forte conflitto di potere, come in politica o all’interno di grandi imprese, società e organizzazioni. Ottenere il conferimento di questo titolo è considerato quindi di importante rilievo per coloro che vogliono, in modo indiretto e poco esplicito, decidere e promuovere chi sarà alla guida e avrà il potere in un determinato contesto. Un conferimento che si può applicare in ambito politico come in quello economico e di importanti gruppi e società.

Significato e origine di kingmaker

Kingmaker deriva dalla lingua inglese ed è un lemma composto dalla parola kig e maker che significano rispettivamente re e creatore, autore, fattore. Coniato da Samuel Daniel nel 1609 sul lemma latino regum creator, creatore di re. Fu in seguito utilizzato per definire Richard Neville XVI conte di Warwick detto appunto “Warwick the kingmaker“, figura chiave nella guerra delle due Rose in Inghilterra. Molto influente si trovò in poco tempo ad essere l’uomo più ricco d’Inghilterra, dopo il re, così da poter esercitare il proprio potere all’interno di vasti territori. Le sue azioni riuscirono a portare alla deposizione del re Enrico VI nel 1461 e a nominare al suo posto Edoardo IV.

Castello di Warwick

Si indica così da allora un uomo che ha una forte influenza sulla preferenza di un leader, e in questo caso di un re. Il kingmaker dunque è una persona che ha grande persuasione sulla scelta di una successione reale, politica, senza esserne un candidato valido. Opera per influenzare tale scelta utilizzando mezzi politici, monetari, militari e religiosi.

Esempi di uso

Ecco alcuni esempi di uso di kingmaker per capirne meglio la valenza e il potere che ne deriva.

Durante il medioevo la Chiesa Cattolica Romana gestiva e decideva gli affari dello stato, attraverso il re.

Paesi e nazioni che decidono, direttamente o indirettamente, gli affari di un altro paese.

Nella scena politica mondiale attuale gruppi che determinano e influenzano questioni fondamentali.

Nelle monarchie delle regioni dell’Africa il termine kingmaker assume proprio il significato di creatore del re.  Si indicano in questo modo i membri dei collegi elettorali che influenzano la scelta dei sovrani. In questi contesti spesso operano anche durante i riti di purificazione e i rituali di incoronazione.