Spesso sentiamo parlare di questo termine, che deriva dal sanscrito: ma cosa vuol dire Karma, qual è la sua origine e che cos’è?
Il termine Karma è di origine sanscrita, trascritto in vedico “kárman”. La sua traduzione letterale è “azione”, “atto”, “compito” o “obbligo”; ad oggi questa parola è molto diffusa in tutto il mondo, in modo particolare in Occidente. Si usa anche nei Veda, ovvero dei testi sacri in lingua sanscrita; in questo caso a assume il significato di atto religioso o di rito religioso. Ma scopriamo qual è il suo vero significato, facendo anche qualche esempio d’uso e approfondendo con qualche curiosità.
- Origine: sanscrita;
- Dove si usa: nel quotidiano, in ambito religioso e superstizioso;
- Lingua: indiana;
- Diffusione: mondiale.
Cos’è il Karma?
Nella filosofia e nella religione indiana questo termine sta per: “agire per ottenere uno scopo” oppure “creare qualcosa agendo“. È il concetto quindi di causa-effetto, che nell’ambito induista è la parte non materiale delle azioni che danno una direzione al destino di tutti gli esseri viventi. Da qui la frase “il karma gira per tutti“.
Seguendo questa definizione, il Karma rappresenta una delle principali basi delle religioni orientali, come: l’Induismo, il Giainismo o il Buddhismo ed è in relazione con la credenza della reincarnazione.
Nel Buddhismo: il Karma è un concetto ottimistico
Spesso questo significato di causa-effetto è confuso con il fatalismo e la rassegnazione. In particolare la religione buddista vede il Karma come principio universale, che da un'”azione virtuosa volontaria” si genera una o più rinascite positive. Invece, un'”azione non virtuosa volontaria“, che produce dolore e sofferenza, genera rinascite negative. Ognuno è artefice del proprio destino in sostanza.
Altre credenze invece pensano che il Karma sia una conseguenza non influenzabile dall’uomo, cosa non del tutto vera poiché questo termine è un “atto di volontà di origine dalla mente umana“.
Quindi questo semplice concetto espresso con questo termine ha il potere effettivo di influire e influenzare il nostro futuro; dunque tutte le azioni compiute dall’uomo hanno delle inesorabili conseguenze in base all’azione o al gesto compiuto.
Esempi d’uso e curiosità
È facile incappare nella parola Karma, visto che ormai è entrata nel linguaggio quotidiano occidentale, in particolare perché negli anni è diventato un concetto portato avanti da molti culti new age.
A parte questo, è anche nella cultura popolare viene utilizzano, in particolare, per esempio, in titoli di canzoni e in quelli dei film.
• La canzone Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani, che vinse a sorpresa il Festival di Sanremo del 2020, ne è un esempio lampante. Ecco il testo del ritornello:
AAA cercasi (cerca sì)
Storie dal gran finale
Sperasi (spera sì)
Comunque vada panta rei
And singing in the rain
Lezioni di Nirvana
C’è il Buddha in fila indiana
Per tutti un’ora d’aria, di gloria
La folla grida un mantra
L’evoluzione inciampa
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma
Occidentali’s Karma
La scimmia nuda balla
Occidentali’s Karma
Ecco il video della canzone:
• Un altro titolo di canzone con questo termine è Karma Police dei Radiohead, uscita nel 1997.
• Infine, un film che ha questa parola nel suo titolo è Questione di Karma, del 2017 con protagonisti Fabio De Luigi ed Elio Germano.
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