Cosa significa fringe benefit?

Conosciamo meglio il significato della parola fringe benefit: da dove deriva e quando viene usata nella lingua italiana.

Avete mai sentito parlare di fringe benefit? Molto probabilmente questa parola potrà sembrarvi alquanto sconosciuta ma in realtà potreste invece anche già usufruirne nel vostro ambiente di lavoro e comparire anche sulla vostra busta paga. Andiamo quindi a spiegare meglio che cosa si intende con questo termine.

Per fringe benefit si indica una voce addizionale alla retribuzione esente da imposte e cioè quei compensi in natura che fanno parte della retribuzione ma che vengono corrisposti dal datore di lavoro sotto forma di denaro ma attraverso l’erogazione di beni e servizi e che comunque figurano in busta paga.

  • Origine: dalla lingua inglese “fringe benefit” che tradotto letteralmente significa beneficio accessorio
  • Quando viene usato: per descrivere una forma di retribuzione non in denaro.
  • Lingua: inglese.
  • Diffusione: globale.

Significato ed etimologia di fringe benefit

La definizione di fringe benefit tradotta letteralmente dal dizionario della lingua inglese a quella italiana significa beneficio accessorio. Si tratta di una retribuzione, non in denaro, che viene corrisposta in aggiunta allo stipendio e a particolari categorie di lavoratori dipendenti. Questa voce è esente da imposte e viene riportata nella busta paga.

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Grazie ai fringe benefit il lavoratore può infatti usufruire gratuitamente o a condizioni più vantaggiose di un particolare bene o servizio rispetto a chi invece, si rivolge al mercato privatamente per acquistarli.

Esempi d’uso di fringe benefit

Per rendere più chiaro il concetto di fringe benefit sarà bene riportarvi una serie di esempi fra particolari categorie di lavoratori. Fra le forme più diffuse di benefici accessori o fringe benefit che compaiono sulla busta paga di un dipendente ci sono:

-L’auto aziendale.
-Telefono cellulare aziendale e/o Tablet.
-anche i buoni pasto rientrano nella categoria dei fringe benefit.
-E ancora: polizze assicurative sulla vita o di altra natura.
-Lo stesso alloggio.

-Servizi di istruzione, borse di studio, asilo nido, ludoteca, centri sportivi.
-Servizio mensa.
Prestiti personali a tassi inferiori a quelli di mercato.