La pratica del decluttering è terapeutica per molte persone: ecco di cosa si tratta, l’origine del termine e il suo vero significato!
Liberarsi delle cose inutili, fare spazio e fare ordine: sono questi i concetti che delineano il significato della parola inglese “decluttering”, che è una pratica molto in voga, quasi un’abitudine terapeutica per le persone. Scopriamo in cosa consiste nello specifico e qual è il suo significato, facendo anche qualche esempio d’uso nella quotidianità.
- Origine: dall’inglese;
- Quando viene usata: per indicare la pratica di eliminare il superfluo;
- Lingua: inglese;
- Diffusione: globale.
La traduzione di decluttering e che cos’è
La parola declutter è inglese e la sua traduzione letterale in italiano è “mettere in ordine“. Il decluttering quindi è l’azione del mettere in ordine. In particolare, è una pratica che per molti è terapeutica, perché “fa spazio” nei luoghi in cui si vive o lavora e riduce le cose possedute all’essenziale. La definizione di questa attività è: liberarsi delle cose inutili e degli oggetti superflui.
Questa pratica è molto in voga nei paesi anglosassoni, ed è diventata una vera e propria filosofia di vita, tanto che “liberarci delle cose che non utilizziamo più” ha un valore benefico per il nostro spirito, in particolare perché permette di liberarsi del proprio passato a volte.
Si può fare decluttering in qualsiasi spazio possibile: in grande può essere la vostra casa, o anche l’ufficio dove lavorate, e in piccolo l’armadio, ad esempio, o anche una stanza dell’abitazione. Questo concetto di liberarsi delle cose va di pari passo con l’ordine. Quando si svolge questa pratica si mette contemporaneamente in ordine le cose.
Esempi d’uso
Ecco alcuni esempi d’uso di questa parola nella quotidianità del linguaggio scritto e parlato:
“Hai la casa in disordine e con molte cose da buttare? Fare decluttering è la soluzione!“
“Ho troppe cose vecchie: è tempo di fare decluttering!“.