Cosa significa debunking?

Cosa significa debunking?

Cosa si intende per debunking, la parola che indica l’attività di demistificazione e confutazione di notizie false.

Molte persone fanno debunking da sempre, anche se non se ne sono mai rese conto. O magari non hanno mai utilizzato questo termine per indicare la propria attività. Si tratta in effetti di una pratica antica nelle sue origini, ma che oggi è diventata ancora più popolare, e se vogliamo importante, a causa dell’esplosione delle fake news sul mondo del web. Un’esplosione che ha portato, di conseguenza, alla nascita di sempre più debunker, demistificatori pronti a confutare quelle che comunemente chiamiamo bufale.

  • Origine: anni Venti del Ventesimo secolo.
  • Quando viene usato: per indicare l’attività di smentire e confutare notizie false.
  • Lingua: inglese, italiano.
  • Diffusione: internazionale.

Debunking: il significato e le origini del termine

Il termine che indica la pratica di smentire notizie false deriva dalla parola debunker, a sua volta derivante da bunk, lemma inglese che indica una “fandonia” o una “bugia” in un linguaggio colloquiale. Il prefisso de- serve ovviamente per dare al termine il significato di “rimuovere”. Letteralmente, dunque, il debunking altro non è che la pratica di rimuovere le notizie false.

Fake news

Una definizione simile viene adottata anche dal dizionario Treccani (“Opera di demistificazione e confutazione di notizie false o antiscientifiche, spesso frutto di credenze, ipotesi, convinzioni, teorie ricevute e trasmesse in modo acritico“), che lo ha inserito da qualche anno tra i neologismi della lingua italiana, e dal dizionario Garzanti (“Pratica di mettere in dubbio o smentire, basandosi su metodologie scientifiche, affermazioni false, esagerate, antiscientifiche“).

Il primo utilizzo del termine con la connotazione attuale si deve al giornalista e scrittore americano William Woodward, che fece uso della parola debunk, con lo stesso significato attuale, all’interno di un suo libro pubblicato nel 1923.

Se anche in passato la figura del debunker e la sua attività sono stati importanti per la cancellazione di notizie false su ogni livello, con l’arrivo dell’informazione digitale e la moltiplicazione delle fake news l’attività di debunking è diventata fondamentale, al punto da far nascere nel 2015 la First Draft News, un progetto che ha coinvolto editori, agenti e varie organizzazioni, compresa Google News, per combattere la disinformazione online.

Esempi d’uso

L’importanza del debunking è dunque evidente sotto ogni punto di vista. Anzi, il lavoro costante di ogni debunker per contrastare il proliferare di fake news è diventato ancora più prezioso con l’esplosione dei social media, come dimostrato dall’impegno che da tempo Facebook sta attuando per cercare di contrastare la divulgazione di notizie false.

Ovviamente anche questa pratica presenta però delle evidenti criticità, su tutte la lentezza. Soprattutto sui social network è infatti molto semplice per una ‘bufala’ diventare virale prima ancora che chi si occupa di smentirla possa avere il tempo di agire. Anche per questo motivo è sempre più importante il controllo delle fonti per potersi assicurare di ogni notizia di cui veniamo a conoscenza tramite il mondo del web.

Ecco alcuni esempi per poter comprendere come utilizzare il termine debunking:

– Ci puniranno se lo facciamo? No, si tratta di debunking;
– Il debunking è superato, Google promuove la censura preventiva;
– Arriva il primo podcast di debunking su salute e prevenzione;
– A cosa serve il debunking?
– Cosa serve per fare debunking.