Usata nell’ambito dell’enologia, la parola cuvée indica un particolare tipo di vino. Ecco da dove ha origine e il suo significato nello specifico!
Gli esperti enologi sanno che cosa significa la parola cuvée, ma le altre persone, che magari hanno sentito pronunciare questo termine in qualche occasione, possono non comprenderlo appieno. Ecco quindi che il dizionario viene in aiuto, anche per capire l’origine di una parola che denota un particolare tipo di vino di pregio, come alcuni tipi di champagne. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere!
Champagne cuvée: il significato e l’origine del termine
La parola cuvée è francese, ma la sua origine è da ricondurre al latino cupa, che significa botte. In questo senso il termine denota la quantità di vino che si riesce a produrre dalla prima spremitura dell’uva, in un tino, cioè un recipiente di legno che viene usato principalmente per la fermentazione del mosto.
Il cuvèe in pratica è il mosto ottenuto dalla prima spremitura dell’uva, e dal punto di vista commerciale denota gli champagne o gli spumanti di maggior pregio. In realtà, nel corso degli anni, il termine è andato sempre più a significare una particolare miscela di vini diversi, in grado di creare un nuovo vino che potesse correggere le imperfezioni del gusto dei singoli, oppure di particolari annate o cru (vigneti).
Esempi d’uso e approfondimenti
Non si incontra molto spesso questa parola nel linguaggio parlato e scritto, se non in occasioni specifiche e in discorsi di enologia. Ecco alcuni esempi d’uso:
“Tra gli spumanti, i cuvée sono di gran lunga i migliori in fatto di qualità“;
“Abbiamo ordinato uno champagne cuvée… una vera bontà!“.
L’opposto è il vino millesimato, realizzato con uva che fa parte di uno stesso vigneto e di una stessa annata. Anche in questo si tratta di vini di qualità eccelsa.