Cosa significa copyright?

Cosa significa copyright?

Hai mai sentito parlare di questo termine? Ecco il significato di copyright e perché a volte non puoi riutilizzare le immagini trovate su internet!

Il termine copyright deriva dalla lingua inglese e si traduce letteralmente in “diritto di copia“: infatti questo è un termine che identifica i diritti d’autore. Copyright è usato internazionalmente per indicare anche le norme di questo diritto.Il termine è nato in Inghilterra e inizialmente era in vigore solo nei Paesi anglosassoni; da anni oramai è di uso internazionale.

Il simbolo del copyright è “C” all’interno di un piccolo cerchio. Ma non essendo utilizzabile su una tastiera, ecco il perché del simbolo.

  • Origini: dall’inglese;
  • Dove si usa: nel quotidiano e nell’informatica;
  • Lingua: inglese;
  • Diffusione: mondiale.

Storia del copyright

Le prime leggi sul diritto di copia furono divulgate ne XVI secolo da parte della monarchia inglese; lo scopo era quello di avere il controllo sul tutto quello che era pubblicato dal territorio stesso.

Durante la diffusione delle prime macchine automatiche per la stampa, si diffusero anche moltissimi scritti di ogni argomento e genere. Il governo ha sentito subito la necessità di controllare la libertà della divulgazione delle opinioni; ecco perché decise immediatamente di fondare una corporazione privata con l’incarico di censurare gli scritti.

Questa corporazione chiamata London Company of Stationers, ovvero Corporazione dei Librai di Londra, traeva profitto in base all’efficacia del loro lavoro di censura di filo-governativa.

Ecco perché furono concessi i diritti di copia agli editori con valore anche retroattivo; questa azione da il diritto esclusivo di stampa dando anche il diritto di ritirare e distruggere tutto ciò che veniva copiato o stampato illegalmente. Qualsiasi cosa per poter essere stampata doveva essere registrato sul Registro della corporazione.

Cosa comportò questa nuova legge?

La legge del copyright grazie alla corporazione ha generato grandi profitti per il governo che aveva il controllo sulla libera diffusione e divulgazione di opinioni; mentre gli editori ne traevano altrettanto profitto per via del monopolio di vendita.

Nel XVII secolo si imposero le idee liberali nella società portando così un blocco sulle politiche di censure causando una fine al monopolio delle case editrici.

Per non perdere il blocco sulla libera stampa, ci furono dei dibattiti che portarono alla conclusione per mantenere il controllo di stampa, ma togliendone i profitti a carico di essa.

E a oggi?

Il diritto di copyright a oggi è posto su foto, film, video, immagini, testi scritti e opere d’arte ecc. Questo diritto è punibile con multe se utilizzati da contenuti editoriali, video, ecc.

Ecco spiegato perché è sempre meglio non fare i famosi copia e incolla da internet o prendere le foto senza i permessi.

Quanto dura il diritto d’autore?

Il periodo del copyright varia in base a cosa si tratta, infatti lascia un abbondante margine di tempo per permettere i guadagni esclusivi sulle eventuali vendite.

Ad esempio nel ambito della musica ha una durata di circa 70 anni, per i medicinali circa 20 anni dove si aggiungono 5 anni grazie al certificato complementare di protezione.

La durata dei diritti dovrebbe essere proporzionata ai costi di produzione, ma come si può notare non sono equi in quanto produrre un farmaco è molto più costoso di incidere una canzone.

Prima della sua evoluzione alla morte creatore il diritto d’autore si interrompeva, oggi invece questo diritto passa agli eredi del soggetto e la durata è tra i 30/70 anni.