Coding è una parola inglese che si utilizza anche in Italia: ecco quando è corretto utilizzarla e cosa vuole dire.
Il termine coding è stato per la prima volta attestato in Italia nel 2013. Questo sostantivo maschile è ormai riconosciuto come nuova parola anche dall’Accademia della Crusca, ma nonostante questo alcuni non ne conoscono il significato. Vediamo allora cosa vuole dire e quando si può utilizzare questo vocabolo sempre più diffuso anche in Italia.
- Origini: è un prestito integrale della parola inglese coding che in italiano si traduce con “codifica”. Questo termine deriva a sua volta dal verbo to code che significa “codificare, scrivere un codice”.
- Quando si usa: in ambito informatico e scolastico.
- Lingua: inglese.
- Diffusione: mondiale.
Il significato di coding
La parola coding si usa in ambito informatico e scolastico. Questo sostantivo maschile si utilizza per identificare una materia che a scuola ha lo scopo di introdurre i concetti di base dell’informatica. Si tratta quindi di un modo di spiegare aspetti informatici in modo semplificato e divertente oltre che accessibile anche ai meno esperti.
In molti pensano che si tratta di programmazione, ma in realtà è semplicemente una materia scolastica. Questa è semplice e ha lo scopo di insegnare aspetti dell’informatica fin dai primi anni di scuola.
Il termine è arrivato in Italia nel 2013 e si è affermata già nel 2014. Gli anni successivi ha iniziato a circolare sempre più di frequente e ormai sono in tanti a conoscerne il significato.
Esempi d’uso
Ecco dunque alcuni esempi d’uso in casi pratici per comprendere perfettamente qual è il significato della parola:
“Il coding non va considerato programmazione, infatti è semplicemente l’uso didattico di strumenti di programmazione visuale”.
“A scuola si insegna il coding, ossia informatica: questo è importante per i nostri figli”.
“Mark Zuckerberg ha lottato molto per portare il coding nelle scuole americane”.