Il clickbait identifica un preciso genere di pratiche che hanno preso il sopravvento sul web, spaccando gli utenti.
Il fenomeno clickbait ha dato e dà parecchi spunti di discussione sul web, specialmente tra chi lavora nel marketing. Secondo alcuni, si tratta di una tecnica aggressiva, ma accettabile, per far presa sull’utente finale; per altri, invece, è puro veleno, un nemico da condannare senza attenuanti. A prescindere dall’opinione personale, rimane evidente l’invasione su larga scala. Comprendere in maniera accurata cos’è, il funzionamento e come evitare di cadere nella trappola, una via di mezzo tra la persuasione e l’inganno, è essenziale per chiunque navighi in rete.
- Origine: da click-beetle (onomapotea), ovvero schiacciare scarafaggi, e bait, cioè esca.
- Dove viene usata: per indicare la messa in campo di ogni elemento capace di catturare l’attenzione dell’internauta e spingerlo a cliccare sui link prescelti.
- Lingua: inglese.
- Diffusione: mondiale.
Cosa significa clickbait
Il termine è composto da click, forma breve di click-beetle (“schiacciare scarafaggi”), e bait (“esca”). Per la prima volta è stato adottato nel 1998 in una news mail di slow news quando il modus operandi avevano già avuto un’ampia propagazione. Spesso si parla di quegli stratagemmi applicati al titolo degli articoli online, in modo da suscitare nel potenziale lettore il desiderio di scoprirne di più fin da subito e portarlo verso la direzione auspicata. In sé l’accezione non è negativa, salvo che negli ultimi anni hanno cominciato ad assumere la natura di uno specchietto per le allodole.
Pur di registrare alti volumi di traffico, parecchi creator hanno cominciato ad avvalersi pure sui social di headline sensazionali e seducenti, trascurando il contenuto stesso. Nonostante gli immediati benefici, tali espedienti andrebbero usati con parsimonia. In caso di un eccessivo ricorso si rischia, infatti, di perdere la fiducia dell’audience, che eviterà di tornare sullo stesso sito, essendo uscita scottata dall’ultima esperienza.
Esempi d’uso
Ecco qualche esempio d’uso in casi pratici:
“Clickbait, si salvi chi può! Le alternative alla pubblicità online”.
“Zuckerberg si difende dalle accuse: “Su Facebook riduciamo la visibilità dei clickbait””