Bondage è un termine di origine inglese che significa schiavitù. Indica una pratica di coppia sempre più comune in tutto il mondo.
Il bondage è un termine di origine inglese, la cui traduzione italiana è identificata nel termine schiavitù. L’utilizzo di questo vocabolo ha assunto un’accezione particolare nell’uso comune del lessico moderno, identificando in esso una pratica erotica consensuale che consiste nell’immobilizzazione temporanea del partner con l’ausilio di corde, legacci, catene o manette. Il concetto di sottomissione subita o esercitata sul partner, spesso oggetto di fantasie erotiche comuni, identifica nel bondage il punto chiave del suo successo. Simulare la forzata immobilizzazione del partner, rendendolo schiavo del suo volere aumenta la libido di moltissime coppie.
- Origine: termine di origine anglosassone.
- Come nasce: pratica finalizzata al raggiungimento di emozioni forti.
- Categoria: giochi erotici.
- Diffusione: globale.
- Approfondimenti: esistono 2 stili differenti di bondage.
Il termine bondage non viene mai tradotto; il suo significato, noto da tempo nel linguaggio comune viene infatti attribuito unicamente all’ormai popolare vocabolo di origine anglosassone.
Come nasce il bondage
Alcuni importanti psicoanalisti interpretarono la pratica del bondage come una perversione patologica avente le sue origini in traumi infantili e conflitti familiari irrisolti vissuti prima del periodo adolescenziale. Ad oggi, numerosi studi hanno dimostrato che non si tratta di patologie di origini traumatiche, almeno nella maggior parte dei casi.
Ad oggi infatti si identifica nella pratica del bondage la ricerca di emozioni forti, scaturite dalla totale fiducia che si instaura nella coppia e dal conseguente totale abbandono che determina l’esponenziale aumento della libido. Un desiderio totalmente fisiologico determinato dall’espressione sana e ludica di una comune fantasia sessuale.
Spesso adattabile a diverse posizioni del Kamasutra, il bondage può rappresentare una vera e propria svolta nella sfera sessuale delle coppie che ricercano nuovi stimoli erotici.
I ruoli nel Bondage
Nella pratica erotica distinguiamo due ruoli differenti. La parte dominante viene definita Master nel caso sia rappresentata dal partner maschile e Mistress qualora fosse la donna a dettare le regole. Il ruolo del sottomesso viene invece identificato nel termine slave, che tradotto in italiano significa schiavo.
I ruoli sono difficilmente intercambiabili, proprio perché l’equilibrio delicato che si instaura nella coppia prevede il raggiungimento dell’estremo piacere unicamente in uno dei due ruoli. Per questo un dominatore resta tale in tutte le pratiche così come lo slave rimane il sottomesso.
Le regole del bondage
Esistono alcune regole molto importanti ed intrasgredibili per esercitare questa pratica in maniera ludica e sana, rappresentati principalmente dai seguenti punti:
La soddisfazione reciproca
L’obiettivo non è sottomettere o umiliare ma provare piacere. Perché questo possa verificarsi appieno è fondamentale che entrambi i partner provino lo stesso livello di piacere. Se questo non dovesse verificarsi la pratica si trasformerebbe in una sorta di sfruttamento del partner al fine di provare un egoistico senso di appagamento.
La consensualità
Fondamentale in questa pratica è la totale consensualità di qualunque atto pratico. Qualora ci si trovasse di fronte ad una imposizione poco gradita è molto importante interrompere immediatamente la pratica. Non è un gioco adatto a tutti.
La parola di sicurezza
Prima dell’inizio di qualunque pratica erotica inerente al bondage è necessario selezionare una safe word, o parola di sicurezza. Il partner sottomesso può pronunciarla in qualunque momento per interrompere il gioco erotico .
Approfondimenti e tecniche del bondage
Esistono principalmente due stili di bondage: lo stile americano e quello giapponese. Le differenze stanno nelle modalità di immobilizzazione, negli strumenti utilizzati per legare il partner e nelle modalità di legatura. Il bondage americano predilige nodi più grossolani e strumenti di legatura in pelle o materiali lavorati, mentre lo stile giapponese, prevede l’ausilio di semplici corde di fibra accuratamente intrecciate durante la pratica erotica.
Le tecniche del bondage sono moltissime, ma possiamo stilare un breve elenco riassuntivo di quelle più comuni e maggiormente utilizzate
- Legatura di mani e piedi ristrette poi successivamente tra loro
- Sospensione sul soffitto con l’ausilio di corde
- Divaricazione di alcune parti del corpo con l’utilizzo di strumenti idonei
- Legatura di polsi e piedi alla struttura del letto
- immobilizzazione totale con impedimento visivo dato da una benda sugli occhi
- Deprivazione sensoriale momentanea dovuta all’ipossia volutamente provocata dalla legatura
Riferimenti
Significato del termine bondage pubblicato sul dizionario Treccani