Cosa significa anno bisestile? Secondo la credenza popolare è un anno sfortunato: scopriamo tutto sulla sua origine!
Ogni 4 anni, il calendario ci riserva una sorpresa: un giorno in più nel mese di febbraio. Questo fenomeno prendo il nome di anno bisestile, una ricorrenza che suscita curiosità ma al tempo stesso è considerata di cattivo auspicio nella credenza popolare. Esploriamo l’origine, il significato e le peculiarità di questo affascinante avvenimento.
- Origine: dal latino
- Quando si usa: per indicare un anno di 366 giorni
- Lingua: italiano
- Diffusione: globale
Cosa significa anno bisestile?
L’espressione anno bisestile deriva dal latino “bis sextus dies ante calendas martii” (seconda volta del sesto giorno prima delle Calende di marzo), espressione che si riferisce al giorno che veniva aggiunto dopo il 24 febbraio secondo il sistema di calcolo del tempo dei romani. Di conseguenza, il giorno in più diventò bis sextus dies, da cui deriva il nostro aggettivo bisestile. Questa aggiunta, introdotta da Giulio Cesare, mirava a correggere le discrepanze tra il calendario solare e quello civile.
Infatti, la decisione di aggiungere un giorno extra al calendario non è stata arbitraria, ma dettata da una precisa esigenza astronomica. Il Sole impiega circa 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi per completare il suo ciclo annuale intorno alla Terra. Questo eccesso di quasi 6 ore all’anno genera un disallineamento che, se non corretto, porterebbe a uno slittamento progressivo delle stagioni. L’aggiunta del 29 febbraio ogni 4 anni serve proprio a riallineare il calendario con l’anno solare.
Tuttavia il calendario giuliano, benché fosse innovativo per la sua epoca, non era privo di difetti e aveva portato a un accumulo di discrepanze. La soluzione a questo problema storico arrivò nel 1582 con l’adozione del calendario gregoriano, introdotto da Papa Gregorio XIII. La riforma prevedeva l’eliminazione di 10 giorni da ottobre di quell’anno e l’introduzione di una regola più precisa per la determinazione degli anni bisestili, incluso un meccanismo di correzione per gli anni secolari.
“Anno bisesto anno funesto”: perchè si crede che porti sfortuna
Il detto popolare “anno bisesto anno funesto” attribuisce agli anni bisestili un’aura di negatività e sventura. Questa superstizione è dovuta soprattutto al fatto che ai giorni dell’anno considerati normali se ne va ad aggiungere uno eccezionale rispetto al comune scorrere del tempo.
Già all’epoca dei romani era diffusa la credenza che in quel giorno in più si verificassero eventi magici. Febbraio infatti era il mese dei Parentalia, una celebrazione dedicata ai morti che durava dal 13 al 21 febbraio: la vicinanza e il legame con il mondo degli spiriti ha aggiunto ulteriore magia e mistero all’anno bisestile.
Non in tutte le culture l’anno bisestile è considerato sintomo di sventura: in Cina, al contrario, quelli di 366 giorni sono considerati anni fortunati e in Irlanda il 29 febbraio è considerato il giorno propizio in cui le ragazze chiedono ai fidanzati sposarle.