Cosa mangiare per combattere il caldo

Cosa mangiare per combattere il caldo

Cosa mangiare per combattere il caldo: i consigli degli esperti

Arriva l’estate e con essa le temperature elevate che ci fanno sentire stanchi e spossati. In questo periodo dell’anno occorre dunque prestare molta attenzione ai cibi che mangiamo e sostenere una corretta alimentazione che sicuramente ci aiuterà nel mantenerci idratati e in forma per queste calde giornate. Come consigliano gli esperti, in primis occorre mangiare frutta fresca di stagione e verdure. Come dichiarato dal professor Giacinto Miggiano a La Stampa: “Le verdure, quando assunte, fanno sempre bene per il loro contenuto di fibra e sostanze utili. Se si deve e può scegliere, occorre dare la preferenza alle verdure ed ortaggi di stagione (come pomodori), cavoli di vario tipo, radicchio, carote e verdure di varie colori che apportano importanti sostanze (antiossidanti) per la salute delle nostre cellule”.

Cosa mangiare per combattere il caldo: il pesce fa bene

Ovviamente il consiglio è quello di consumare dei cibi poco calorici e comunque non fritti, ma cotti al vapore o alla griglia. Il pesce, d’estate, si rivela un ottimo alleato per contrastare l’afa e la spossatezza. Continua l’esperto: “Il pesce fa sempre bene per i tipi di grassi che contiene e quindi non esistono stagioni per bandirlo dalla tavola. Piuttosto occorre stare attenti a come cucinarlo (poche fritture) o che sia sicuro (attenzione al pesce crudo)”. 

Cosa mangiare per combattere il caldo: no alle bevande gassate?

Quante volte siamo tentati d’estate di consumare una fredda bevanda gassata? Tante e allora non ci resta che seguire i consigli dell’esperto: “Per le bevande occorre ricordare che alcune non contengono solo acqua ma presentano un apporto calorico non trascurabile. Meglio sarebbe allora assumere bevande prese dalla frutta (centrifugati, frullati etc,..) che apportano anche sali minerali preziosi e vitamine indispensabili. Quanto alle bevande gassate, per alcuni possono dare bruciore e gonfiore intestinale e per tale motivo andrebbero limitate.”