Il primo è stato una gioia immensa, ma il secondo figlio proprio non arriva. Cosa fare in questo casi, quando preoccuparsi?
Quando si cerca un bambino, si dice, l’importante è non cercarlo. Sì, è un controsenso, ma la psicologia gioca un ruolo chiave in queste situazioni. Se tutte è nella norma per entrambi i partners, ovvero se gli esami di coppia non mostrano problematiche, i fattori sono solo psicologici.
Per quanto infatti si parli già di sterilità primaria se non vi è concepimento dopo due anni di regolari prove, nessuno ha mai sentito parlare di sterilità secondaria. Questa si manifesta quando la coppia ha già concepito in passato, tuttavia, dopo due anni di tentativi ecco che cade nel baratro.
Spesso l’ansia psicologica deriva dal fatto che la donna pensa che stiano trascorrendo troppi mesi senza concepimento, che più passano gli anni, meno tempo avrà a disposizione per stare con il suo bambino, eccetera. Anche l’uomo pensa di essere senza speranze di fronte ad una situazione così delicata.
Ed ecco che la società ci condiziona, dicendoci a che ora diventare genitori e a che ora diventarlo per la seconda volta. Stress, angoscia, frustrazione: questo non giova affatto alla serenità di coppia necessaria per concepire.
Vale ovviamente sia per il primo, che per il secondo figlio. In questo modo si raggiunge un vicolo cieco da cui è davvero difficile uscire. Cosa fare? Smetterla di pensare a quest’evento come un obbligo, a una colpa e ad una fonte di insicurezza. E’ inutile continuare imperterriti a fare l’amore quando la temperatura basale è perfetta, inutile fissarsi e farlo in maniera meccanica: bisogna ritrovare la passione e la serenità di coppia, altrimenti l’atto in sé diventa vuoto.
Svagarsi, uscire dalla routine, riscoprirsi: queste le regole d’oro per riottenere in primis un’armonia di coppia utile al concepimento.