Cos’è la cosmesi sostenibile e perché è importante

Cos’è la cosmesi sostenibile e perché è importante

Cosmesi sostenibile: cos’è e perché è importante per garantire un futuro green al mondo del make up.

Spesso non ce ne accorgiamo, ma i prodotti cosmetici di cui facciamo uso ogni giorno, non solo il make up, ma anche detergenti, shampoo, schiume da barba e così via, possono avere un forte impatto sull’ambiente. Ed è questo il motivo per cui sempre di più le industrie della cosmesi stanno cercando di virare la loro produzione e anche la distribuzione verso soluzioni che siano il più possibili green. Ma cosa si intende davvero con cosmesi sostenibile e per quale motivo può diventare importante per il futuro non solo dell’intero settore, ma del pianeta in cui viviamo?

Cosmesi sostenibile: il significato

Settore merceologico di grandissima importanza per l’economia mondiale, con un valore che, secondo alcune stime, potrebbe raggiungere nel 2024 gli 863 miliardi di dollari di fatturato complessivo, quello della cosmesi sta perseguendo la propria crescita adottando però soluzioni sempre più possibile rispettose dell’ambiente. La sensibilità verso temi come il cambiamento climatico ha infatti indotto le industrie più importanti a modificare le proprie strategie, dando vita, di fatto, a quel concetto di cosmesi sostenibile oggi molto in voga.

Palette trucco

Cosa comporta questo cambiamento di prospettive? Una riduzione dell’impatto ambientale che può partire, ad esempio, dall’adozione di una procedura di analisi del ciclo di vita dei prodotti, per far sì che ogni crema, detergente o trucco possa avere un impatto minore a livello ecologico ma anche sulla salute dell’individuo. E per impatto non si intende il solo quello derivante dall’utilizzo di materie prime naturali, ma anche il packaging scelto, i materiali utilizzati per l’esposizione nei punti vendita, l’inquinamento derivante dal trasporto e anche il destino ambientale del prodotto una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo.

Come cambia l’industria cosmetica

Sono diversi gli approcci fin qui messi in campo dalle aziende per rendere più green i propri prodotti, a partire dall’utilizzo di ingredienti di riciclo all’interno della formulazione del singolo prodotto cosmetico. Prodotti come gli scarti dell’industria alimentare sono diventati ormai alla base di moltissime creme o detergenti, secondo la filosofia dell’upcycling, che permette a quelli che una volta erano considerati semplici rifiuti di ottenere una nuova vita diventando materie prime estremamente preziose.

Ma un altro aspetto fondamentale è quello che riguarda la produzione e lo smaltimento del packaging che contiene il prodotto finito. Una soluzione efficiente, da molti già adottata, è quella di garantire il refill, la ricarica del contenitore, ai propri clienti, oppure di optare per l’utilizzo di imballaggi fatti di materiali a basso impatto ambientale e più idonei al riciclo.

E c’è poi la questione, estremamente rilevante, dell’impatto del cosmetico dopo il suo utilizzo. Purtroppo l’utilizzo di prodotti cosmetici porta spesso alla creazione di residui che possono finire nel sistema idrico e avere effetti tossici sia sull’uomo che sull’ambiente. Per questo motivo sono molte le aziende che stanno lavorando attivamente per garantire la creazione di prodotti dal basso impatto anche alla fine del proprio ciclo di vita, e anche per “educare” i propri clienti al giusto smaltimento di un prodotto terminato.

Il pericolo green-washing nel settore cosmetico

Pur essendo ormai la sostenibilità un fine al centro di gran parte delle aziende della cosmetica a livello mondiale, non mancano i casi si strategie di comunicazione che ricadono in quella tecnica di persuasione denominata come green-washing, e che consente a determinate aziende di apparire come sensibili alle tematiche ambientali ma solo in apparenza.

Una tecnica che, per quanto riguarda l’ambito della cosmesi, spesso si concretizza in campagne pubblicitarie volte a sottolineare la presenza di prodotti naturali tra gli ingredienti utilizzati, come se questa potesse essere una garanzia di maggior sostenibilità, cosa non vera.

Come fare a riconoscere dunque un’azienda sostenibile senza lasciarsi confondere da termini come biologico, naturale o eco-friendly? Cercando con attenzione sui prodotti la certificazione dell’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale (ICEA), che verifica l’effettiva sostenibilità dei prodotti messi in commercio da una determinata azienda. Per poter ottenere questo certificato (o altri simili di laboratori come Ecocert, CCPB o AIAB), tali cosmetici devono possedere obbligatoriamente questi requisiti:

– essere privi di sostanze tossiche;
– utilizzare materie prime di agricoltura biologica;
– evitare l’uso di OGM;
– non testare i prodotti sugli animali;
– imballare i prodotti con materiale riciclabile.

Anche per questo motivo è necessario che il cliente finale sia bene informato e molto attento a tali problematiche. L’obiettivo della sostenibilità e di una cosmesi che sia il più possibile sostenibile deve infatti essere al centro dell’intero settore e dell’intera filiera, dai vertici aziendali al consumatore finale, per far sì che anche un’industria altamente impattante possa riuscire a garantire al nostro pianeta e alle nuove generazioni il futuro che meritano.