Cos’è il benching, uno dei pericoli di una relazione d’amore tossica

Cos’è il benching, uno dei pericoli di una relazione d’amore tossica

Benching: il significato e la definizione di uno dei fenomeni più pericolosi in una relazione d’amore malata.

Ci sono diversi modi per rendere tossica e malata una relazione d’amore. Molti, se non tutti, conoscono il fenomeno del ghosting, ovvero di quella pratica che prevede l’interruzione, piuttosto brusca, di tutte le comunicazioni e dei contatti con un partner o con una persona che si sta iniziando a frequentare. Una pratica scorretta e pericolosa. Più pericolosa ancora può essere però un’altra pratica legata alle relazioni tossiche: il benching. Scopriamo insieme il significato, di cosa si tratta e come venirne fuori.

Benching: il significato

Il termine benching deriva dall’inglese “bench”, ovvero “panchina“, e si riferisce in un certo senso al linguaggio sportivo. Questa pratica si lega infatti alla volontà di una persona di mettere in pausa la relazione con il proprio partner, in maniera ovviamente non diretta e non di comune accordo.

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In altri termini, il fenomeno del benching si ha quando una persona sceglie di prendersi di punto in bianco di prendersi del tempo, di lasciare una persona in attesa, in preda alle proprie speranze e alle proprie paure, senza che possa in alcun modo far valere la propria volontà. Magari chi fa benching si limita a sentire il partner con qualche telefonata, mandando un messaggio qua e là, o interagendo tramite social, solo per lasciare una flebile speranza nella persona ini attesa, mentre intanto riflette su se stesso e si guarda attorno. Al contrario del ghoster, che è un amante scomparso, il bencher è quindi semplicemente un amante che sceglie di interrompere una relazione di propria iniziativa, e senza interromperla veramente.

I rischi, le cause e i possibili rimedi

Può sembrare un fenomeno comune e nemmeno troppo pericoloso, ma la verità è che il benching può provocare molto dolore in chi lo subisce, comportando rischi davvero gravi. Perché il bencher, con il suo comportamento altalenante, provoca nella vittima una sensazione di ingabbiamento, fa sentire in trappola, trasforma il partner in uno spettatore passivo, dipendente dalle volontà del proprio amato o amata. E questo si trasforma in stati di ansia, frustrazione, abbassamento dell’autostima. Chi subisce benching finisce infatti spesso a sentirsi come un ripiego, e a elemosinare attenzioni lì dove non dovrebbe esserci alcun bisogno di richiederle.

Ma da cosa può essere causato questo fenomeno? Può capitare che una persona non abbia la capacità o la volontà di intraprendere relazioni serie, non riesca a mantenere legami importanti, ma non abbia nemmeno la forza per rompere una relazione, magari per paura di restare solo, o per paura di perdere un’opportunità, o magari, nel migliore dei casi, per timore di far soffrire l’altra persona. In ogni caso si tratta di un atteggiamento sbagliato, scorretto e opportunistico, che finisce per creare sempre e necessariamente gravi danni nella vittima.

Ma come si può risolvere un’impasse di questo tipo? La soluzione è una sola: bisogna ricordarsi che ogni persona è artefice del proprio destino, che può risolvere tutto in autonomia o con l’aiuto di un professionista, per trovare la forza di uscire dalle situazioni di disagio e di riprendere le redini della propria vita con decisioni anche gravi, come quella di rompere il rapporto di propria iniziativa.