Cos’è il baby brain, la possibile perdita di memoria negli ultimi mesi della gravidanza

Cos’è il baby brain, la possibile perdita di memoria negli ultimi mesi della gravidanza

Baby brain: cos’è, il significato e i sintomi del problema che colpisce la memoria e le capacità di concentrazione delle donne negli ultimi mesi di gravidanza.

Spesso sentiamo parlare di problemi di concentrazione o scarsa memoria per le donne incinte, soprattutto negli ultimi mesi della gravidanza o subito dopo il parto. Questo fenomeno, piuttosto comune, viene definito in inglese “baby brain” (che significa letteralmente “cervello dei bambini”), è stato reso ancor più famoso dal libro Spare del principe Harry. Tra le tante dichiarazioni fatte, il principe ha infatti svelato anche alcuni dettagli relativi alla gravidanza della cognata Kate Middleton, di fatto confermando un caso di baby brain. Ma in cosa consiste questo tipo di problema di salute, quali sono i sintomi e com’è possibile eventualmente prevenirlo o contrastarlo?

Baby brain: significato e possibili cause

Stando a una ricerca australiana, pubblicata sul Medical Journal of Australia, di baby brain soffrirebbero addirittura quattro donne su cinque. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Potrebbe essere definito una sorta di annebbiamento mentale, un sovraccarico cognitivo determinato, secondo gli esperti, con tutta probabilità dall’alterazione dei cicli ormonali. In sostanza, durante la gravidanza, la propria mente subisce un allentamento che porta come conseguenze un abbassamento delle capacità di memoria e concentrazione. In quelle fasi l’organismo è infatti concentrato soprattutto sulla crescita dell’embrione.

Donna incinta

A provocare tale fenomeno di indebolimento delle proprie capacità cognitive non è solo l’alterazione dei cicli ormonali, ma anche la carenza di sonno nelle ultime settimane di gravidanza. Dormire è infatti importantissimo non solo per il nostro riposo, ma anche per il consolidamento dei nostri ricordi.

Si tratta ad ogni modo di ipotesi. Non è possibile infatti stabilire se la gravidanza sia causa o effetto di questa perdita di tono della materia grigia. Un fenomeno che tra l’altro non riguarda tutte le donne, ma che sembrerebbe molto meno comune, ad esempio, tra le donne che lavorano, probabilmente perché focalizzate su attività che stimolano il loro cervello al di fuori di ciò che capita nel proprio corpo.

Effetti e possibili trattamenti

Stando a quanto rilevato dai maggiori studi internazionali, gli effetti del fenomeno in questione si farebbero sentire soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza e nei primi mesi post parto. In questo periodo entrano infatti in gioco altri fattori non solo biologici, ma anche di carattere psicologico, dal momento che molte donne si accorgono proprio in queste fasi di essere meno veloci nell’elaborazione mentale e finiscono spesso anche per rattristarsene.

Per cercare di prevenire o di contrastare il baby brain può essere utile mantenere il cervello in allenamento, lavorando soprattutto sulla memoria e la concentrazione, anche prima della comparsa dei sintomi. Ad esempio, è possibile concentrarsi sulle cose belle della gravidanza, oppure dedicarsi a semplici esercizi disponibili anche online. Bastano pochi minuti al giorno per limitare ogni conseguenza negativa di questo fenomeno.