Cos’è la mascherina 1522: un modo alternativo per le donne di chiedere aiuto

Cos’è la mascherina 1522: un modo alternativo per le donne di chiedere aiuto

Cos’è la mascherina 1522? Non è una protezione come quella chirurgica, ma rappresenta una richiesta d’aiuto che può anche salvare la vita.

La mascherina 1522 non è un dispositivo di protezione contro il Covid-19, ma una vera e propria richiesta di aiuto. Ricordate bene la frase da dire e se siete vittime di violenza non esitate ad utilizzarla, sia in farmacia che con le forze dell’ordine.

Cos’è la mascherina 1522?

Avrei bisogno di una mascherina 1522“: questa è la frase in codice che è stata studiata dai centri antiviolenza e dall’ordine dei farmacisti per le persone vittime di abusi domestici o sessuali. Basta fare questa richiesta per comunicare a terzi che si è in pericolo. Un vero e proprio SOS alternativo, che, qualche tempo fa, è stato utilizzato da una ragazza di 17 anni di Oristano. La giovane si è presentata in farmacia con un’amica e ha chiesto di poter acquistare una mascherina 1522. La dottoressa che era dall’altro capo del bancone ha immediatamente capito la frase in codice e ha avvisato le autorità competenti. Le indagini hanno portato all’arresto di un uomo, amico di famiglia, che abusava di lei da almeno 5 anni. La mascherina 1522, è bene sottolinearlo, non esiste come dispositivo chirurgico e non deve essere confusa con quelle che, ormai abitualmente, sono utilizzate per proteggersi dal Covid-19.

Il codice 1522, utilizzato in abbinamento alla mascherina, corrisponde al numero telefonico antiviolenza. La campagna di sensibilizzazione e aiuto è stata studiata durante il primo lockdown, quando la convivenza forzata ha aumentato i rischi di violenza domestica. L’ordine dei farmacisti ha immediatamente aderito al protocollo e ha concretizzato il tutto con lo slogan Chiedi la mascherina 1522.

La mascherina 1522 e la vicenda della 17enne di Oristano

Qualche mese fa, due ragazze di Oristano si sono recate in farmacia e hanno chiesto una mascherina 1522. La dottoressa ha immediatamente colto la richiesta di aiuto e le ha fatte accomodare sul retro del locale. Qui ha chiesto alla vittima di violenza di raccontarle tutta la vicenda. E’ emerso che la giovane veniva abusata da un amico di famiglia, un sessantenne a cui i suoi genitori la affidavano, da quando aveva 12 anni. Un giorno ha confidato all’amica il suo incubo e lei l’ha convinta ad andare in farmacia per chiedere aiuto. La Polizia di Oristano, dopo qualche mese di indagini, ha tratto in arresto l’orco, con l’accusa di violenza sessuale su minore.

Abbiamo ascoltato la vittima degli abusi, alla presenza di uno psicologo: lei all’inizio era reticente, non voleva che denunciassimo. Evidentemente aveva parlato con l’amica perché aveva bisogno prima di tutto di sfogarsi con qualcuno. (…) Questi (l’orco, ndr) deve essere venuto a conoscenza dei controlli a suo carico e altrettanto la moglie, che gli ha chiesto conto del suo comportamento“, ha dichiarato Samuele Cabizzosu, dirigente della Squadra Mobile di Oristano.