Molti paesi e team di ricerca stanno cercando il vaccino per il coronavirus. La Cina ne ha messo a punto uno, che sarà dato ai militari. Scopriamo di più.
Il Covid-19 è una minaccia che ha pochi pari nella Storia, con centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo e milioni di casi. Per porre rimedio a questa situazione molto complicata, molti team di medici e ricercatori di ogni parte del mondo si sono messi al lavoro per cercare un vaccino contro il virus, ma i tempi non sono immediati, anzi. Ci stanno provando Stati Uniti, Australia, ma anche Israele e l’Inghilterra. Quest’ultimo paese, in particolare grazie all’Università di Oxford, nel mese di aprile, sembrava a un passo dal trovarlo. Però il primo paese che è riuscito in questa impresa è la Cina, che alla fine di giugno è riuscita a svilupparlo e che per ora lo darà ai propri militari. Scopriamo di più.
Il vaccino cinese per il Covid è pronto
L’esercito cinese ha fin dall’inizio dell’epidemia (sfociata poi in pandemia) lavorato con l’azienda biotech CanSino, e insieme sono riusciti a sviluppare un primo vaccino. Esso verrà somministrato ai militari, in via sperimentale, per un anno. Infatti l’azienda ha ricevuto l’ok da parte della Commissione Militare Centrale e la somministrazione ha avuto inizio il 25 giugno.
I risultati della ricerca del vaccino sono stati pubblicati su Lancet, dove si parla di un prodotto sicuro e in grado di attivare, almeno in maniera parziale, il sistema immunitario di un paziente infetto. Quando sarà possibile per le persone non militari averlo? La sperimentazione durerà un anno: fino a quel momento non sembra sia possibile.
Coronavirus, il vaccino: Oxford era molto vicino
Il gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford, composto da un team internazionale di scienziati, erano molto vicini a trovare un vaccino. Hanno comunicato, come riporta La Stampa nel mese di aprile, che il vaccino sarebbe potuto essere pronto per l’autunno, in particolare per settembre 2020, se entro un mese dalla fine di aprile 2020 ne fosse stata riscontrata l’efficacia sugli uomini, allo stesso modo delle scimmie. Sui macachi, infatti, i test avevano avuto esiti positivi, ma in seguito sembra che non sia stato lo stesso per l’uomo.
Per questo progetto è anche sceso in campo Bill Gates, insieme alla sua fondazione che presiede insieme alla moglie, per finanziare la produzione massiccia del vaccino.
Il Migal di Israele al lavoro per il vaccino
L’istituto di ricerca di Israele Migal è un altro pretendente per trovare il tanto atteso vaccino. Infatti, nel mese di marzo 2020 sembravano i più accreditati per riuscirci (la notizia di aver trovato il vaccino fu riportata da molti media, anche se poi non fu così). Nel mese di febbraio, però, era stato comunicato che i ricercatori erano al lavoro per un vaccino, ma che fino a quel momento erano solo riusciti a crearne uno contro la bronchite infettiva. Questa malattia è di fatto un ceppo per il coronavirus, ma può venire solamente nei polli. Alla fine di febbraio, però, il Migal ha spiegato che questo poteva essere molto utile per arrivare alla soluzione.
Coronavirus, il vaccino: gli Stati Uniti lavorano sodo
Anche negli Stati Uniti si sta lavorando al massimo, tanto che un primo lotto della formula del vaccino per il coronavirus è stato spedito dall’azienda biotech americana Moderna ai laboratori del Niaid Vaccine Research Center ovvero l’Istituto Nazionale americano Allergie e Malattie Infettive.
Almeno così ha annunciato l’azienda biotecnologica a stelle e strisce lunedì 24 febbraio 2020, dopo un incessante lavoro alla ricerca di una soluzione contro il virus. Una volta iniziati i test, i risultati arriveranno per luglio/agosto, ma non potrà comunque arrivare sul mercato prima del 2021.
Il primo vaccino sperimentale che arriva dagli Usa si chiama mRna-1273 ed è stato sintetizzato dall’azienda Moderna grazie alla collaborazione con i ricercatori del Niaid Vaccine Research Center e della Cepi (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations).
Come spiega l’azienda con un comunicato, il vaccino a Rna messaggero (mRna) è stato studiato per riconoscere la proteina S, usata come bersaglio alla base dei vaccini per altri coronavirus, come quello della SARS che ha combinazioni identiche al nuovo COVID-19. L’mRna ha la capacità di copiare l‘infezione che risiede nella proteina e portare quindi a una risposta immunitaria più potente e probabilmente efficace per debellare il virus.
Dopo tutti i passaggi necessari e obbligatori che passano dai test in laboratorio e poi a quelli sugli animali, si potrebbe arrivare quindi alla sperimentazione umana.
Il vaccino del coronavirus in Australia
Nel frattempo anche altri Paesi sono alla ricerca spasmodica di un vaccino efficace, che tuttavia prevede, come giù detto, una prassi lunga e complicata imposta unicamente per la sua sicurezza ed efficacia.
I test per il vaccino in Australia sono stati terminati per la fase di sperimentazione in laboratorio, nel mese di aprile, e anche qui si è passati alla sperimentazione animale
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