Un nuovo DPCM è stato firmato il 1° aprile 2020 dal premier Giuseppe Conte: la serrata continua fino al 13 aprile poi si vedrà.
Firmato la sera di mercoledì 1° aprile 2020 il quinto DPCM per il contenimento del contagio da coronavirus COVID-19. Non ci sono sostanziali modifiche agli scorsi decreti (DPCM del 22 marzo 2020, DPCM 11 marzo 2020, DPCM 8 marzo 2020, DPCM 4 marzo 2020), riepiloga e prolunga solo i loro effetti fino al 13 aprile 2020. Successivamente si spera che i dati del contagio siano rientrati e che si possa, pian piano, allentare la presa.
Ultimo decreto del 1° aprile 2020
“Siamo nella fase acuta dell’emergenza – commenta il premier nella diretta di mercoledì 1 aprile 2020-. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive e di risparmiarci i sacrifici a cui siete sottoposti perché in caso contrario risulterebbero vani e dovremmo ricominciare tutto daccapo. Non possiamo permettercelo. Per questo il nuovo DPCM proroga l’attuale regime delle misure fino al 13 aprile 2020“.
“Vi chiediamo un ulteriore sforzo, per noi e per rispetto a tutte le persone che rischiano la loro salute ogni giorno per questa emergenza. Appena la curva si allenterà e sarà possibile entreremo nella Fase due, ovvero la convivenza con il virus e l’allentamento di alcune misure. Si passerà poi alla Fase 3, con l’uscita dall’emergenza e il tempo del rilancio e della ricostruzione”.
Il nuovo decreto, attivo dal 4 aprile 2020, prolunga quindi la serrata dei negozio. Specifica poi l’annullamento delle sedute di allenamento per gli atleti negli impianti sportivi e delle società. Anche in Piemonte e Lombardia, che fin dal DPCM del 22 marzo 2020 avevano attuato norme più stringenti, continua la serrata dura per uscire dall’emergenza. L’obiettivo è combattere l’epidemia da coronavirus COVID-19 uniti, i cittadini dovranno impegnarsi a restare a casa per il bene di tutti.
Conte specifica poi la questione della “passeggiata con i figli”, molto dibattuta e fraintesa: “Non abbiamo mai approvato la passeggiata con i figli, dal Viminale è arrivata la possibilità di portare i propri figli minori a fare la spesa o a condurre le uscite di estrema necessità, per non doverli lasciare soli in casa”.
Conoronavirus: DPCM del 22 marzo 2020
Ancora più attività chiuse, una notizia difficile da mandar giù ma indispensabile, che va a sommarsi alle disposizioni dell’11, 8 e 4 marzo 2020. Vediamo meglio in cosa consistono le chiusure:
• Sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’ allegato 1. Le attività professionali non sono sospese e restano ferme le previsioni del DPCM dell’11 marzo 2020.
• Divieto di spostamento o trasferimento, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza per motivi di salute.
• Le attività produttive che saranno chiuse potranno continuare a operare tramite lavoro agile (smart working).
• Restano attive le attività che consentono la produttività delle filiere ritenute necessarie.
• Rimangono chiusi al pubblico musei e altri luoghi della cultura e le scuole, con possibilità di istruzione a distanza.
• Sono aperte le farmacie, le attività che producono e trasportano farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari. Resta consentita ogni attività comunque utile a fronteggiare l’emergenza.
Ministero della Salute: ordinanza 20 marzo 2020
Con un’ordinanza antecedente il DPCM del 22 marzo, il Ministero della Salute ha vietato su tutto il territorio nazionale:
• L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici per lo svolgimento di attività ludica o ricreativa all’aperto.
• Rimane possibile svolgere individualmente attività motoria vicino alla propria abitazione, mantenendo la distanza di almeno un metro da ogni altra persona.
• Verranno chiusi tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie, nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli che si trovano all’interno delle autostrade che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali.
• Restano aperti le attività di somministrazione di alimenti che si trovano negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.
Decreto del Governo: quello dell’11 marzo 2020
• Sospese le attività commerciali di vendita al dettaglio ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità compresi nella piccola, media e grande distribuzione come alimentari e interni a centri commerciali. Sono invece chiusi invece i mercati esclusa la vendita diretta di soli generi alimentari.
• Rimangono aperte le edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie con osservanza della distanza di sicurezza e il divieto di assembramenti. Sono aperti gli autogrill nelle strade e autostrade e i negozi che somministrano cibo e bevande all’interno delle stazioni, aeroporti e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza.
• Chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie su tutto il territorio nazionale con possibilità di organizzare consegna a domicilio nell’osservanza delle regole igienico-sanitarie e di distanza di sicurezza. Rimangono invece aperti i servizi di mense e i catering che garantiscono la distanza di sicurezza.
• Chiuse le attività di servizi alla persona come parrucchieri, estetiste, barbieri ect.
• Rimangono aperte le banche, i servizi finanziari e assicurativi, le attività del settore agricolo , zootecnico, di trasformazione agroalimentare comprese le filiere che forniscono a questi beni e servizi.
• Rimane attivo il trasporto pubblico, con possibilità da parte del Presidente del Consiglio di disporre la programmazione con riduzione o soppressione di quelle linee che vanno in contrasto con il contenimento del contagio.
• Obbligo di compilare e portare con sé l’autocertificazione durante qualsiasi uscita. “Si deve uscire lo stretto necessario – commenta il capo della protezione civile, Angelo Borrelli -. Anche chi va a piedi deve portare l’autocertificazione”. Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, specifica: “Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti”.
Le regole del DPCM dell’8 marzo
• Vietato ogni spostamento a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute che dovranno essere autocertificate con un modulo messo a disposizione dal Governo. È consentito il rientro presso la propria abitazione, mentre vige il divieto assoluto di spostarsi da casa per tutti coloro che si trovano in quarantena.
• Divieto di assembramenti di persone in luoghi pubblici o parti al pubblico.
• Tutte le persone che in questi giorni sono soggetti a sintomatologia di infezione respiratoria e febbre (da 37,5°C) deve restare a casa e contattare il proprio medico anche se non sospettano il contagiato.
• Scuole e università rimarranno chiuse fino al 3 aprile 2020, salvo diverse disposizioni, con possibilità di istruzione a distanza. Rimangono attivi i corsi post universitari nell’ambito sanitario e medico, corsi di formazione in medicina generale, tirocini ma anche le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa.
• Chiusura di palestre, piscine, stazioni sciistiche, spa e centri benessere. Sono inoltre sospese tutte le attività sportive di ogni ordine e grado, compreso il campionato di calcio di serie A e tutte le competizioni anche a livello professionistico.
• Chiusura dei musei, cinema, teatri, pub, sale giochi, sale bingo e discoteche per evitare assembramenti di persone.
• Aperti i luoghi di culto con obbligo di osservare le direttive di distanza e non assembramento tra le persone. Sospese invece le cerimonie civili e religiose come matrimoni e funerali.
• Si consiglia ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia di questo decreto, l’utilizzo da parte dei dipendenti di ferie e periodi di congedo ordinario.
• Sospese tutte le manifestazioni ed eventi organizzati in luoghi pubblici e privati di qualsiasi natura.
Le regole valide per tutta Italia dal 4 marzo 2020
Molte misure disposte per il contenimento, igienico-sanitarie e di informazione e prevenzione stilate nel decreto del 4 marzo sono ancora valide, anzi risultano presenti nel DPCM dell’8 marzo e nel nuovo decreto del 9 marzo 2020.
Misure igienico-sanitarie
• I consigli del Ministero della Salute vengono applicati già da qualche settimana, ma gli scienziati vogliono sottolineare l’importanza di starnutire e tossire in un fazzoletto monouso o, in caso contrario, nel gomito.
• Distanza droplet di sicurezza di almeno un metro negli ambienti chiusi come nei luoghi pubblici, musei, bar, ristoranti e supermercati. Aumentare la distanza minima a 2 metri sarebbe deleterio per le attività e l’economia.
• Stop a saluti affettuosi e ormai entrati a far parte dell’educazione a livello nazionale come baci, abbracci e strette di mano. Queste accortezze si rendono necessarie per evitare un possibile contagio involontario tra soggetti sani e infetti.
• Evitare di scambiarsi bicchieri e bottiglie, soprattutto durante l’attività sportiva.
Misure per il contenimento
• Il decreto ha annullato ogni tipo di viaggio di istruzione, gemellaggio, erasmus, visite guidate e qualsiasi uscita programmata dalle scuole.
• Per evitare il sovraffollamento nei centri di primo soccorso degli ospedali come nelle case di riposo, non si potrà sostare per lungo tempo all’interno delle sale di degenza senza un’autorizzazione.
• Sospesi meeting, congressi, riunioni ed eventi dove sarebbero coinvolti i sanitari o personale attivo nell’ambito di servizi pubblici di prima necessità. Sono sospesi anche tutte le altre tipologie di congressi e convegni.
• Stop a manifestazioni, spettacoli ed eventi. Già con il decreto dell’8 marzo 2020 è stata predisposta la chiusura di teatri, cinema, pub, discoteche, scuole di ballo, sale giochi, musei e tutti quei luoghi che possono comportare assembramento di persone.
Misure di informazione e prevenzione
• Tassativa la regola di restare a casa se si ha la febbre, anche se si ritiene improbabile il contagio da coronavirus COVID-19. Questa disposizione penalizza fortemente la classe lavoratrice, per questo il Governo si impegna per agevolare le imprese e favorisce lo smartworking.
• La raccomandazione agli anziani diffusa inizialmente solo in Lombardia ora vale per tutti: chi ha più di 75 anni o ne ha 65 ma ha problemi di salute deve rimanere in casa per evitare il contagio o diventerà una cinghia di trasmissione che il virus può utilizzare per espandere il suo dominio.
• L’amministrazione dei vari comuni è tenuta ad organizzare momenti ricreativi individuali per la popolazione insieme alle associazioni, sempre facendo attenzione a non creare gruppi di persone troppo nutriti. È possibile organizzare attività da svolgere non solo all’aperto ma anche in casa.
• Verranno distribuite al più presto confezioni di disinfettante per le mani che verranno posizionate all’ingresso di luoghi pubblici o sanitari, in modo che le persone possano utilizzarli in maniera totalmente gratuita.
• Bus, autobus, metropolitane e tutte le aziende di trasporto pubblico, anche a lunga percorrenza come i treni, dovranno adottare metodi di pulizia e sanificazione efficaci.
• Chi ha fatto rientro in Italia da una vacanza di piacere o viaggio di lavoro negli ultimi 15 giorni deve farlo presente al proprio medico di base e all’Asl di competenza, per avere un quadro dei cittadini a rischio contagio.
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