Dal 1917 ad oggi le Converse All Star sono le sneaker più amate e desiderate a tutte le età, grazie al loro stile pop e multiforme.
Avete presenta la famosa frase cambiare restando sempre se stessi? Ecco, la storia e l’evoluzione delle Converse potrebbe sintetizzarsi esattamente così, perché queste scarpe possono cambiare texture, stampa su tela, rivedere la suola moltiplicandola e slanciandola, ma la forma iconica alla caviglia o poco più giù è la stessa da sempre. Una scelta che rende queste scarpe da sempre una certezza, fedeli sempre a se stesse con uno stile multiforme, saldo nel tempo e sempre ancorate su principi che le hanno rese un’icona evergreen che oggi ha più di cento anni.
Converse All Star, quando sono nate? Dal Massachusetts ai campi da basket
Le primissime Converse sono nate nel 1908, quando è stata fondata la Converse Ruberr Show Company in una piccola città del Massachusetts, che porta il nome del suo fondatore Marquis M. Converse. L’azienda inizialmente produceva scarpe in gomma per adulti e bambini ma in seguito per ampliare gli affari, arrivò anche il primo prototipo di scarpa sportiva pensata per il basket, sport che godeva di un grandissimo successo all’inizio del 1900.
Nel 1917 nasce così la prima Converse All Stars, che presentava le caratteristiche distintive che ancora oggi ben conosciamo: suola bassa e spessa in gomma, design a stivaletto in tela che arrivava fin su la caviglia. All’inizio non fu ben accolta dai giocatori di basket, fino a quando non fu il noto giocatore Chuck Taylor ad innamorarsene per il la sua comodità, tanto che si recava in azienda per far confezionare modelli che incontrassero le sue richieste ed esigenze.
La nuova era con Chuck Taylor e la consacrazione di una scarpa iconica con Nike
Grazie a Chuck Taylor inizio un vero e proprio periodo di successo per le Converse, sempre più richieste proprio dai giocatori di basket, tanto da diventare la loro calzatura preferita. Un boom che l’azienda doveva alla capacità di Chuck Taylor di averne parlato così tanto da convincere tutti i suoi compagni e non solo ad indossarle. Nel 1932 infatti l’azienda decide di imprimere il suo nome sul patch delle scarpe.
Tanti sono i successi collezionati nel mondo dello sport da quel momento: nel 1936 viene realizzato un modello bianco con rifiniture blu e rosse pensato proprio da Taylor per omaggiare la bandiera americana, che diventa nel 1968 la scarpa ufficiale delle Olimpiadi.
Di lì a poco arriverà anche il modello low, più basso alla caviglia, ma il mondo dello sport con la concorrenza di altri marchi noti come Nike ed Adidas perderà gradualmente interesse per la scarpa. Conquistano dagli anni ’70 però il cuore di generazioni di musicisti come AC/DC, Ramones e Nirvana, che ne fanno simbolo di ribellione: un amore quello da parte del mondo della musica che è arrivato fino ad oggi, da Avril Lavigne a Miley Cyrus che qualche anno fa ne firmò una capsule.
Nel 2001 Converse però affronta un altro difficile momento che rischia di far chiudere i battenti per sempre, ma Nike salva questa calzatura simbolo di un patrimonio culturale collettivo investendo ben 305 milioni di dollari. Nonostante le difficoltà l’anima versatile, pratica e pop di questa scarpa ha saputo reggere alle scosse del tempo, trovando sempre sostenitori che ne hanno sempre intuito il suo spirito iconico.