Grandi benefici ma a piccole dosi: cosa occorre sapere sull’aglio
Controindicazioni dell’aglio: lo svantaggio più evidente dato da un costante consumo di aglio, soprattutto crudo, è un’alternazione dell’odore della pelle e dell’alito a causa della lunga persistenza dell’aroma dell’allicina. L’allicina è la sostanza all’origine di gran parte delle proprietà benefiche dell’aglio e si sviluppa nel momento in cui gli spicchi vengono danneggiati, tagliati o schiacciati.
Controindicazioni dell’aglio a livello gastroenterologico e cutaneo
Utilizzato in quantità ingenti, l’aglio può comportare nausea e vomito, gastriti e diarrea. Quest’ultima è causata dall’aumento della produzione di acido cloridico indotta dall’aglio. A causa di ciò è sconsigliato un consumo massiccio e continuativo d’aglio a coloro che soffrono di ulcera, gastrite, sensibilità intestinale.
La più comune e conosciuta controindicazione del consumo di aglio è, naturalmente, il sapore persistente che può tornare in bocca anche dopo giorni dal consumo dell’ortaggio. L’aglio cotto è certamente più digeribile, tuttavia perde gran parte delle proprietà benefiche che l’aglio crudo manifesta una volta entrato nel metabolismo.
Dato che l’allicina è responsabile della cattiva digeribilità dell’aglio, è bene sapere che una varietà d’aglio coltivata in Toscana, l’Aglione della Valdichiana, è totalmente privo di allina e, per questo, perfettamente digeribile.
Le donne che allattano dovrebbero eliminare completamente l’aglio dalla propria dieta poiché esso altera il sapore del latte e potrebbe causare l’allontanamento del neonato dal seno e, inoltre, causargli problemi digestivi.
L’aglio può essere utilizzato come antisettico se strofinato sulle ferite superficiali, tuttavia in soggetti particolarmente sensibili questo può provocare arrossamenti della cute e irritazioni di varia gravità.
Incompatibilità dell’aglio con alcuni medicinali
L’aglio può rappresentare un rischio per chi assume farmaci vasodilatatori perché, in quanto fluidificante del sangue, l’aglio aumenta il rischio di emorragie. Assunto in concomitanza con il paracetamolo aumenta il rischio che quest’ultimo sia dannoso per il fegato.
Assunto durante una terapia che preveda FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei, dal’effetto analgesico e antipiretico) aumenta il rischio di gastrolesività di questi farmaci.