Salgono i contagi di Covid in questa coda di estate: quali sono le disposizioni per il rientro a scuola dei ragazzi in Italia.
I contagi da Covid in Italia, come nel resto d’Europa e in gran parte del mondo, sono in risalita. In un momento particolarmente delicato dal punto di vista dei numeri, è arrivato però il momento di dare il via all’anno scolastico 2023/24. Riaprono le scuole in queste prime settimane di settembre. Dopo gli studenti di Bolzano, tornati tra i banchi già dal 5 settembre, tra l’11 e il 15 settembre torneranno a scuola anche gli altri studenti italiani.
Proprio per questo motivo sale l’allerta, anche a livello governativo, per cercare di controllare l’aumento dei contagi. Inevitabile, infatti, che il rientro in classe possa far aumentare i rischi di diffusione del virus e delle sue nuove varianti. Ma come dobbiamo prepararci alla riapertura delle scuole? Ecco quali sono attualmente le disposizioni del ministero della Salute.
Covid e rientro a scuola: come comportarsi
La prima cosa da sottolineare in un momento in cui le notizie tornano a farsi preoccupanti sul fronte Covid è evitare gli allarmismi. Lo ha sottolineato ai microfoni dell’Ansa Francesco Vaia, direttore generale della programmazione del ministero della Salute. Gli strumenti di cui disponiamo in questo momento storico dovrebbero infatti essere ancora adatti ad affrontare questa fase della pandemia.
Rispetto al recente passato, non ci saranno infatti grandi novità. Le scuole che lo richiederanno, come sottolineato da Mario Rusconi dell’Associazione presidi, potranno infatti ricevere mascherine e dispensatori di gel disinfettante da distribuire tra i propri alunni. Al momento non si tratta però di un obbligo.
Di fatto, restano valide per ora le disposizioni governative contenute nella circolare 25613 del ministero della Salute. Le persone che risultano positive al Covid non devono quindi sottoporsi all’isolamento, ma solo rispettare alcune misure di prevenzione.
In sostanza, i positivi devono indossare la mascherina in presenza di altre persone e rimanere a casa fino alla scomparsa dei sintomi, evitando di frequentare ambienti affollati e di entrare in contatto con persone ritenute fragili. I contatti stretti, invece, non sono sottoposti a misura restrittiva, ma dovranno solo prestare attenzione all’eventuale presenza di sintomi nei tre giorni successivi al contatto con la persona infetta.
Contagi da coronavirus: la situazione in Italia
A destare preoccupazione in molti italiani sono gli ultimi dati rilevati dall’Istituto superiore di sanità. Nell’ultimo bollettino ministeriale, riguardante la prima settimana di settembre, i contagi registrati sono stati oltre 21mila, con 94 decessi, contro i 15mila positivi e 65 morti della settimana precedente. Anche l’aumento dei ricoveri è stato significativo, passando dal 2,7% al 3%.
Resta quindi alta l’allerta per questo rientro a scuola e negli uffici, considerando anche la diffusione delle ultime varianti del virus, come Eris e Pirola, quest’ultima in grandissima ascesa negli Stati Uniti. Tuttavia, gli esperti invitano a non allarmarsi più del dovuto. Il vaccino risulta infatti efficace anche contro queste ultime varianti del Coronavirus, ed è dunque probabile che possa bastare il ritorno a una routine più ‘sicura’ per prevenire una diffusione eccessiva del contagio.