Rischi della convivenza forzata: i dati cinesi parlano chiaro…

Il coronavirus porta con sé dei rischi seri anche a livello sentimentale: in Cina, ad esempio, è stato boom di denunce per violenze domestiche.

La paura del contagio è sicuramente una delle prime cose che saltano alla mente pensando al COVID-19, ma forse non dovremmo preoccuparci solo di questo. Il cambio improvviso delle abitudini e l’impossibilità di uscire possono mettere a dura prova anche i rapporti più saldi. I dati arrivati dalla Cina riguardo la convivenza forzata rivelano infatti un aumento di denunce per violenza domestica e di conseguenza di domande di divorzio.

Il disagio dall’essere costretti a vivere al fianco di qualcuno per settimane, senza poter mai uscire, è una fonte di stress elevato e questo ha portato i cittadini del cinesi a dare segni di cedimento.

Convivenza forzata e violenze domestiche

È molto difficile, in Cina, sentir parlare di violenza sulle donne, anche grazie alla legge voluta dal Congresso del popolo nel 2016, che proibisce ogni violenza, sia essa psicologica o fisica, tra le mura domestiche. Il COVID-19, però, pare sia riuscito a tirar fuori gli scheletri da molti armadi del continente. Secondo quanto riportato da alcuni giornali online, tra cui il Sixth Tone di Shanghai, sembrerebbe che solo nel mese di febbraio 2020 la polizia della contea di Jianli abbia ricevuto il triplo di denunce rispetto al febbraio dell’anno prima.

fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/divorzio-separazione-619195/

Dati davvero incredibili, se si pensa a ciò a cui i cinesi sono abituati: solitamente vengono fatte soltanto 50 mila denunce annuali. A darne atto è la Federazione delle donne cinesi e, se si pensa che la densità di abitanti dello stato è circa di 1.500 milioni, i numeri sono davvero molto bassi.

Le conseguenze della convivenza forzata

La tenuta di molte famiglie, anche in Italia, è messa a dura prova dal periodo di convivenza forzata imposta dal decreto Io resto a casa. Le abitudini di ognuno di noi si trovano improvvisamente mutate, provocando ansia e stress anche nelle persone più forti. Il senso di oppressione dovuto all’isolamento imposto può creare non poco nervosismo e per questo dobbiamo cercare di tenere a bada, il più possibile, i malumori.

Litigio

Molti, sui social, hanno sottolineato che il decreto Io resto a casa, può risultare un vero e proprio incubo per molte donne costrette a vivere recluse con mariti violenti. Ci sembra, dunque, doveroso ricordare che, nonostante l’emergenza COVID-19, il numero anti-violenza 1522 è attivo regolarmente 24 ore su 24, per poter essere d’aiuto chiunque ne avesse bisogno.

In momenti come questi è importante che sappiate che non siete sole, nemmeno se costrette in casa con i vostri carcerieri. Denunciare le violenze, soprattutto in questo momento storico, è più importante che mai! Molte donne, in Cina, si sono salvate proprio così.

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