L’artista, ospite a Oggi è un altro giorno, racconta alcuni particolari della sua vita privata.
Alex Britti, dopo essere stato assente dal palcoscenico per diverso tempo, ritorna in televisione questo pomeriggio, ospite al programma Rai Oggi è un altro giorno, dove racconta i retroscena della sua fortunata carriera e la sua vita privata. Intervistato dalla giornalista Serena Bortone, parla in primis della pubblicazione del suo libro, intitolato Nelle mie corde- lezioni di chitarra con un maestro d’eccezione. Racconta a riguardo: “Mi ero fermato come artista per motivi personali, ma poi mi era venuta voglia di fare una somma della mia esperienza per poi ripartire alla grande“.
“Scrivere un libro ci fa scoprire cose di noi stessi che non sapevamo ci fossero“, commenta la conduttrice. Alex concorda con lei: “In effetti si riscoprono dopo tanti anni delle sensazioni e stati d’animo che erano state dimenticati”. Parte così il racconto della nascita del suo amore per la chitarra, grazie a un prete di nome Don Franco: “Quando ero piccolo per me la messa della domenica era come un live. Don Franco mi ha cambiato la vita: era giovanissimo, forse in quegli anni non era ancora prete, ma mi dava lezioni di chitarra. Da lì mi si è aperto un mondo: la sensazione delle corde che vibrano e diventano una magia era qualcosa di nuovo per me e mi ha colpito tantissimo, soprattutto perché ero un bambino. Ho sempre suonato a orecchio e ho imparato subito“.
La confessione di Alex
Alex Britti è conosciuto anche per essere un talentuosissimo chitarrista: infatti concede in studio una meravigliosa esecuzione con lo strumento, dilettando la conduttrice e il pubblico. Da un ricordo felice, durante l’intervista, si passa a un argomento più complicato, quello del rapporto con i genitori “I miei genitori erano abbastanza contenti della passione per la chitarra – afferma lui – anche se inizialmente erano titubanti, ma poi avevano capito che era una un fatto serio per me. Spesso stavo in camera da solo a suonare“.
Poi la presentatrice affronta l’argomento nello specifico: Britti scrive nel libro che al padre era stato diagnosticato il disturbo bipolare. “Come ti ha influenzato da piccolo?” chiede lei. La risposta di Alex: “All’epoca in realtà percepivo solo i suoi sbalzi di umore e il suo caratteraccio, anche perché all’epoca i padri avevano un carattere diverso, erano più duri e severi. Comunque aveva degli slanci di affetto e simpatia nei miei confronti, nonostante la faccia negativa della medaglia. Tutto sommato il fatto non mi ha influenzato, passavo molto tempo da solo in camera mia, poi appena mi sono diplomato me ne sono andato via di casa. Sarebbe stato difficile raccontargli che tornavo alle 3 o alle 5 di notte perché avevo passato la serata a suonare. Volevo la mia indipendenza ed evitare di discutere con lui“.
Noi non vediamo l’ora di rivedere Alex sul palco, e voi?