Il Consiglio dei ministri ha approvato il sistema di rilevazione Siconbep, inerente le concessioni balneari e tutti i beni del demanio.
Le concessioni balneari e tutti gli altri beni del demanio, compreso il patrimonio indisponibile, saranno schedati con il sistema di rilevazione Siconbep. Il Consiglio dei ministri ha approvato la relativa legge e ha fatto chiarezza per quanto riguarda la privatizzazione delle spiagge.
Concessioni balneari: nasce il sistema di rilevazione Siconbep
Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, il Consiglio dei ministri ha approvato il sistema di rivelazione Siconbep inerente le concessioni balneari. Il decreto legislativo di Attuazione della delega (legge 5 agosto 2022, n. 118) approva la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici.
“Al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi alle concessioni di beni pubblici, il decreto dispone la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni, denominato SICONBEP e garantisce il coordinamento e l’interoperabilità con gli altri sistemi informativi esistenti in materia“, si legge nella nota del Consiglio dei ministri.
Il sistema di rivelazione Siconbep non riguarda solo le concessioni balneari, ma tutti i beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile. Questa specie di schedario punta alla trasparenza, motivo per cui vi saranno riportati tutti i dati inerenti una proprietà : dalla natura del bene all’ente proprietario e gestore, passando per la durata della concessione, la modalità di assegnazione, l’entità del canone concessorio ed eventuali rinnovi.
Siconbep non punta alla privatizzazione delle spiagge: il chiarimento
Fino ad oggi, le concessioni balneari erano censite nella banca dati istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit). Adesso passeranno anche al sistema di rilevazione Siconbep. Questo, però, non significa che la precedente banca dati verrà archiviata o duplicata, ma che lavoreranno contemporaneamente, con quella istituita presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal Governo fanno sapere che non ci sarà “nessuna privatizzazione o cementificazione delle spiagge“. Si tratta solo di un modo per “assicurare la massima trasparenza e pubblicità di tutti i rapporti concessori“.