Proprio mentre in Italia imperversa l’allarme sulla diffusione del Coronavirus, nelle sale è atteso ‘Salvo Amato, Livia mia’, nuovo capitolo del Commissario Montalbano.
Per la prima volta al cinema approda Il Commissario Montalbano, il personaggio amatissimo nato dalla penna di Andrea Camilleri e interpretato da Luca Zingaretti che, per quanto riguarda Salvo Amato, Livia mia ha rivestito anche il ruolo di regista. Il film è nelle sale dal 24 gennaio, a pochi giorni dall’allarme per la diffusione dei contagi da Coronavirus. Il produttore del film ha fatto sapere che metà del ricavato andrà allo Spallanzani di Roma, primo ospedale in Italia ad aver isolato il virus.
Commissario Montalbano: al cinema per 3 giorni
Per soli tre giorni sarà al cinema il nuovo capitolo del Commissario Montalbano, il primo dopo la scomparsa del suo celebre autore, Andrea Camilleri e dopo quella del regista, Alberto Sironi. A prendere in mano la regia è stato lo stesso protagonista, Luca Zingaretti, che nella conferenza stampa di lancio della pellicola non è riuscito a nascondere un velo di tristezza:
“Dirigere questi episodi di Montalbano è stata per me un’esperienza bella ma altrettanto dolorosa. Ho cercato di mantenere lo spirito che ha guidato tutti noi in questi vent’anni; di mio c’è la melanconica dolcezza“, ha dichiarato. I fatti narrati nel lungometraggio sono quelli che avrebbe composto di fatto la quattordicesima stagione della serie televisiva. Zingaretti è stato molto amico di Alberto Sironi e di Camilleri a cui, all’indomani della scomparsa, aveva dedicato un tenero messaggio via social.
Il ricavato allo Spallanzani
Metà del ricavato – ha fatto sapere il produttore Carlo degli Esposti a quanto riporta FanPage- sarà devoluto all’ospedale Spallanzani di Roma. Il film è uscito proprio a ridosso del sempre più stringente allarme che ha interessato il paese dopo che i contagi dovuti al Coronavirus hanno iniziato a manifestarsi in diverse regioni (specialmente del nord Italia). Lo Spallanzani è stato il primo ospedale italiano a isolare il virus grazie al lavoro di tre ricercatrici.