Come spiegare la guerra ai bambini? Perché è importante affrontare l’argomento e aiutarli a capire cosa succede?
Non si può evitare che i bambini sentano parlare di ciò che sta accadendo e proteggerli dalle immagini della guerra. È opinione comune di pedagoghi e psicologi quella di essere sinceri con i bambini e affrontare con loro anche tematiche difficili come la violenza e la guerra. Ma come spiegare la guerra ai bambini? Come fare a parlarne senza spaventarli?
Le immagini della guerra
Si dovrebbe cercare di proteggere i bambini dalle immagini trasmesse attraverso i notiziari e i social media? I bambini capiscono più di quanto spesso i genitori vogliano ammettere e non si può pensare di rinchiuderli in una bolla e tenerli all’oscuro di quanto succede.
È importante, però, soprattutto nel caso di bambini piccoli, evitare che siamo bombardati da informazioni e immagini violente e negative. Per questo la cosa più importante è aiutarli a comprendere in base alla loro età, senza sminuire eccessivamente, ma al tempo stesso tenendo in considerazione quanto sono in grado di capire sull’argomento.
Spiegare la guerra ai bambini
Se è vero che i bambini dovrebbero essere a conoscenza di ciò che succede e in generale del fatto che la guerra, la violenza e l’ingiustizia esistono, è anche vero che devono essere aiutati in modo da riuscire a elaborare queste informazioni. Sicuramente i bambini avranno tante domande e si sentiranno spaventati, per questo la famiglia e anche la scuola hanno un ruolo importante per aiutare i più piccoli ad affrontare queste tematiche.
Per aiutarli a comprendere meglio cosa rappresenta la guerra senza turbarli e aiutandoli a sviluppare empatia su questi temi, ci sono storie, poesie e libri, anche illustrati, che potete leggere con i vostri bambini. Eccone alcuni:
“Il nemico” di Davide Calì, con le illustrazioni di Serge Bloch;
“Il piccolo libro della pace” della saga Geronimo Stilton;
“La guerra di Catherine” di Julia Billet, con le illustrazioni di Claire Fauvel;
“Il giorno che venne la guerra” di Nicola Davies.